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Giuliano Sangiorgi: “I Negramaro sono nati in cantina. Non rinunciate ai vostri sogni”
26 Lug 2013 09:46

Le nuove generazioni hanno la capacità di farti sentire un sognatore. Il Giffoni film festival ha un merito quello quello di palare di futuro, sogni, speranza. Ed educare il giovani all’arte non solo della musica ma del cinema, alla potenza delle immagini, è fondamentale. Capisci quanto sia fondamentale rapportarsi a loro per poter crescere culturalmente”. ”L’arte affidata alle nuove generazioni si rinnova sempre, è loro il futuro”.

Il frontman dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi, è il vincitore morale di una generazione in affanno, questo pomeriggio ha tenuto una ”lezione di creatività” e ”armonica” al Giffoni experience accennando alcune canzoni a cappella per i ragazzi e raccontando la sua esperienza di cantante e più recentemente di scrittore. Per Giuliano il Giffoni è ”il festival per eccellenza”. ”Ricordo ancora il concerto alla Cittadella del Cinema nel 2005 – ha detto ai ragazzi -. Giffoni mi è rimasto incollato, è sempre un incontro di una profondità incredibile.

Qui c’è contaminazione tra cinema, musica e letteratura, è uno scambio di energia perché ogni volta ci si trova di fronte a una nuova generazione”. ”In questo festival – ha aggiunto – i ragazzi vengono educati al rispetto per il cinema, un musicista non può non interessarsi al cinema, personalmente ho amato molto ”La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, credo sia un nuovo inizio”.

Durante l’incontro, sollecitato dai ragazzi della Masterclass, Sangiorgi ha affrontato numerosi temi legati alla sua attività artistica in particolare la scelta fatta dal gruppo di reinterpretare la canzone ”Meraviglioso” di Domenico Modugno. ”Quando mi hanno proposto di interpretare una canzone Modugno ho risposto, ma siete pazzi? Non mi sentivo all’altezza – ha confessato Giuliano -. Ma quando ho trovato la mia tonalità è andata bene e il pezzo ha avuto un’ottima accoglienza da parte del pubblico”.

Sui talent Sangiorgi è critico. ”Hanno creato una macchina così veloce che perde di vista l’origine della musica – ha detto -. I Negramaro sono nati in cantina e ciò dimostra che i talent non sono l’unica strada possibile. Lo Stato aiuti i luoghi in cui nasce la musica, a partire dai piccoli locali. Purtroppo lo Stato è completamente assente nell’arte, anzi musica e cinema sono i primi settori in cui si fanno i tagli per motivi che a me francamente sfuggono”.

Ma Giuliano Sangiorgi è anche scrittore. Nel 2012 è uscito per Einaudi il suo primo romanzo ‘‘Lo spacciatore di carne”. ”Nella realizzazione di questo libro – ha raccontato – ho lavorato scegliendo inquadrature, immagini e piani sequenza, un po’ come un regista, ho lavorato molto su me stesso e sul tema della morte”. Se mi piacerebbe trarne un film? ”nel momento in cui l’ho
scritto l’ho vissuto come un film, ma da qui a improvvisarsi regista è diverso. E’ vero ho firmato la regia di nostri videoclip, ma un lungometraggio va preso in maniera seria”. Sangiorgi ha spiegato un episodio accaduto qualche settimana fa all’Olimpico.

Durante il live ha rivolto parole molto dure a Roberto Calderoli che aveva definito ”orango” il Ministro Cecile Kyenge. ”Abbiamo fatto la solita brutta figura dell’Italia non multietnica. Ecco questo non lo perdono, perchè questi ragazzi che arrivano da tutto il mondo confermano come a vincere e’ sempre e solo il dialogo, che è il linguaggio universale”. Giuliano Sangiorgi e i Negramaro hanno festeggiato i dieci anni di carriera con due concerti negli stadi: a Milano e Roma all’Olimpico di Roma.

Il trionfo dopo un breve exploit nei festival europei: Varsavia e Londra. E di Bruce Springsteen è entusiasta ”E’ stata una magia incontrare il Boss. E’ venuto lui da noi a salutarci fra i camerini dell’Hard Rock Calling di Londra”, il festival del rock dove si sono esibiti nelle scorse settimane i Negramaro.


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