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Gran finale al Ravello Festival
07 Set 2013 11:48

Il labirinto della parola e della musica come ossessione, come follia: da Gesualdo Da Venosa a Glenn Gould. È il viaggio in cui cattura lo spettatore Labyrinthus, il cortometraggio di Mimmo Paladino, con la sceneggiatura di Filippo Arriva, l’interpretazione di Alessandro Haber, e le musiche di Franco Mussida che sarà proiettato questa sera in anteprima in conclusione del Ravello Festival nella Sala dei Cavalieri della villa.

Per il maestro si tratta di una ritorno alla ”fiction”, dopo il ”Don Chisciotte” nel 2006, e con lui la manifestazione si conclude così nel segno di chi l’ha inaugurata: l’edizione 2013 infatti ha preso il via il 29 giugno con la vernice della sua mostra itinerante tra il piazzale dell’Auditorium Oscar Niemeyer e Villa Rufolo.

Mostra che contiene anche la splendida opera dedicata a Gesualdo, grande innovatore musicale, ovvero un sottile labirinto di metallo in cui è intrappolato un ritratto di spalle, ambiguo come il nobile, e un arciliuto. ”La figura di Carlo Gesualdo – di cui ricorrono i 400 anni della morte – mi incuriosiva da tempo, conoscendone un pò la storia e la leggenda nata attorno a lui, da campano ‘vicino di casa’.

Infatti – spiega Paladino nell’intervista ad Arriva pubblicata nel catalogo – ho lo studio non lontano dal Castello di Gesualdo. Conoscevo meno la produzione musicale. Poi ho iniziato a scoprirlo.Era un visionario dalla potentissima fantasia, ha composto bellissimi madrigali, anche su testi del Tasso”.

Ma, come racconta Filippo Arriva, il testo che Haber interpreta con la sua consueta carica espressiva in Labyrinthus, è quello tratto dal corposissimo e maniacale testamento del principe appassionato di musica, ma noto anche per il cruento fatto di cronaca che lo vide uccidere la sua prima moglie e l’amante di lei.

Sono oltre 50 pagine – racconta Arriva – dove Gesualdo descrive in modo minuzioso le sue volontà postume, spiegando a chi intende lasciare i suoi oggetti in modo estremamente particolareggiato: parla persino delle posate, delle messe da dire, dalle cene da lasciare al convento.

Lo scenario è quello della Biblioteca di Sant’Ivo alla Sapienza, arricchita da alcune installazioni create da Paladino e dalla musica di Mussida”. Sarà proprio l’opera di Paladino a concludere le celebrazioni del quattrocentenario del principe del madrigale a Gesualdo (Avellino), ai piedi del castello in cui il musicista si nascose per oltre sei anni dalle ire della famiglia di lei – non dalla legge che lo aveva assolto – dopo l’omicidio della moglie, la cugina Maria D’Avalos e dell’amante Fabrizio Carafa.

Quello tra Filippo Arriva e Mimmo Paladino è un sodalizio nato al San Carlo di Napoli e poi consolidato dalla collaborazione all’Opera di Roma: ”Paladino ha curato tutti i manifesti delle opere di Verdi dirette dal maestro Muti.

Collaborazione nata con Attila, e che si concluderà con Ernani, che inaugura la nuova stagione del teatro a novembre”. Domani sera quindi il Ravello Festival 2013 giunge alla fine del suo viaggio dopo 70 giorni e 50 eventi e, prima del cortometraggio inedito, propone il concerto dell‘Orchestra Giovanile Nazionale Turca, sotto la direzione del maestro Cem Mansur, impreziosito dalla presenza di uno dei più grandi violinisti contemporanei: Shlomo Mintz. La tappa di Ravello è la prima di sette date italiane.


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