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“Grazie dei fiori. Ribelli”: Rai 3 omaggia Rino Gaetano, il genio fuori dagli schemi
17 Apr 2020 15:00

Il racconto di Rino Gaetano, un’artista unico nel suo genere, raccontato da Pino Strabioli e Gino Castaldo nel programma “Grazie dei fiori. Ribelli” in onda su Rai3. Si tratta di un ciclo di puntate, con protagonisti i personaggi del mondo dello spettacolo, che hanno vissuto una vita personale e professionale al di fuori degli schemi. Esistenze tormentate e carriere altrettanto singolari.

Il cantautorato senza età

Tra le vite di artisti al di fuori degli schemi, non  poteva mancare  il grande genio di Rino Gaetano. Artista unico, che ha lasciato un segno innovativo nella musica italiana, regalando al pubblico dei veri e propri capolavori. Una puntata interamente dedicata all’arte di Rino, che viene ricordato da due artisti: il primo è Francesco Motta, che racconta l’influenza di Rino sulle generazioni più giovani, e Alex Britti che racconta della sua passione per il cantautore di origine calabrese.

L’originalità e l’ironia

Le sue canzoni, ancora oggi, sono molto amate ed ascoltate anche dai giovanissimi. Da “Gianna” a “Ma il cielo è sempre più blu”, “A me piace il Sud” fino alla struggente ballad “A Mano a mano”. Una cosa è certa: la musica di Rino ha rivoluzionato la musica italiana, facendosi portavoce di una sua originalità e ironia fino a quel momento sconosciute. L’artista, infatti, si è fatto conoscere ed apprezzare proponendo con grande sensibilità, problematiche legate alla sua vicenda personale di figlio di emigrati.

“C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio: io non li temo”

Durante un concerto nel 1979 sulla spiaggia di Capocotta, Rino saluta il pubblico con queste parole: “C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio: io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni. Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera. Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale”. Una sorta di profezia che, a distanza di 41 anni, si è rivelata veritiera visto che il nome di Rino Gaetano è ancora oggi uno dei più conosciuti nella musica italiana.

La ballata di Renzo e le analogie con la morte di Rino Gaetano

Titoli di giornale. Morte di Rino Gaetano

Nato a Crotone il 29 ottobre del 1950, Rino muore a soli 31 anni a causa di un tragico incidente stradale. La sua automobile si scontra con un camion proveniente dall’altra corsia. L’artista non muore sul colpo. Nel brano La ballata di Renzo, rimasto inedito fino ad anni più recenti, racconta di un uomo che ha un incidente stradale e ne rimane vittima. Il conducente dell’altra auto prova a soccorrerlo, e il protagonista del brano, vaga di ospedale in ospedale, ma viene rifiutato in tre diversi nosocomi, finché non perde la vita. All’uomo non viene data nemmeno la sepoltura al cimitero del Verano. Secondo le cronache, Antonio Torres, il conducente del camion che cercò di salvare la vita al cantautore, visitò cinque ospedali, e nessuno prese in carico l’artista, che morì dopo una lunga agonia. Anche la sepoltura al cimitero del Verano, venne concessa a Rino Gaetano solo in un secondo momento.


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