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I migranti che rifiutano il paesino sardo
20 Ago 2014 08:14

Si sentivano troppo isolati in un albergo di un piccolo centro al confine delle province di Nuoro e Cagliari. Così in 47 hanno inscenato una plateale protesta rifiutandosi di entrare in hotel.

La pacifica ribellione si è risolta in serata, dopo lunghe trattative: una ventina di africani ha infatti accettato di entrare in albergo, gli altri invece sono saliti su un pullman diretto a Cagliari. Nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum erano arrivati in 120 nel primo pomeriggio di ieri all’aeroporto di Elmas: da Cagliari sono stati poi smistati nei centri d’accoglienza sardi. Di questi 47 migranti, provenienti da Napoli, erano giunti in pullman davanti all’albergo Janas di Sadali, un piccolissimo paese della provincia di Nuoro, cui erano destinati. Ma appena arrivati i 43 nigeriani e i quattro ragazzi del Mali, tutti uomini, giovani e in ottima salute, hanno organizzato la rivolta: per tutta la notte hanno bivaccato davanti all’albergo rifiutandosi di entrare dentro.

E la protesta continua a oltranza: non ne vogliono proprio sapere di stare in un paese con meno di mille abitanti, lontanissimo e mal collegato dai grandi centri dell’Isola. I proprietari della struttura alberghiera, si stanno prodigando per farli mangiare e bere, ma loro non si stancano di ripetere: “Vogliamo andare in una grande città della penisola o almeno a Cagliari dove ci possiamo muovere agevolmente”. Lunedì sera i ragazzi africani hanno iniziato la loro protesta sbarrando il cancello dell’albergo con dei cassonetti e bidoni per i rifiuti, all’interno vi erano sei uomini delle forze dell’ordine che li avevano scortati fino a Sadali. “Nella protesta nessuno è stato tenuto sotto sequestro – ha fatto sapere il portavoce della Questura Fabrizio Mustaro, che insieme al vicario del questore, Giuseppina Stellino, è giunto a Sadali -. I nostri uomini erano lì a garantire la sorveglianza, la situazione è sempre stata sotto controllo, i migranti hanno inscenato una protesta assolutamente pacifica“.

Nella tarda mattinata di oggi la tensione si è acuita e qualcuno avrebbe minacciato di tagliarsi le vene se non fosse stato portato via da Sadali. Preoccupata della situazione il sindaco e parlamentare del Pd Romina Mura: “Mi è stato riferito che i migranti avrebbero detto di essere stati portati in Sardegna con l’inganno: avevano promesso loro di partire per Milano e Roma, ma sono giunti qui” ha detto.

Mura annuncia un’interrogazione al ministro Alfano: “Come mai questi stranieri, quasi tutti dotati di regolare permesso di soggiorno sono giunti a Sadali contro la loro volontà? L’accoglienza non può essere fatta con questo pressappochismo, con azioni che mettono in difficoltà i privati che si candidano a fare accoglienza, le amministrazioni locali che si trovano coinvolte in vicende complesse e difficilmente gestibili“. Sulla questione è intervenuto anche il segretario nazionale del Siap, Massimo Zucconi Martelli: “Bisogna prestare maggiore attenzione sui siti dove ospitare gli immigrati, poiché come sta accadendo a Sadali queste situazioni possono sfociare in una grave problematica di ordine pubblico, i cui effetti ricadono sul Questore che non ha i mezzi per gestire un’emergenza del genere“. La svolta avvenuta in serata eviterà ai migranti un’altra notte all’addiaccio. Ma resta l’incognita sul loro destino.


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