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Il boss della camorra chiedeva il pizzo dal carcere
15 Nov 2013 08:20

Nonostante fosse detenuto in un regime di carcere duro (41 bis) il boss Atonio Caiazzo, riusciva a impartire ordini alla famiglia per estorcere denaro a commercianti e imprenditori del Vomero.

Il boss usava la figlia come corriere per far arrivare le sue disposizioni agli altri sette affiliati, figlia che nel frattempo aveva assunto un ruolo di primo piano all’interno del clan.

La Squadra Mobile di Napoli, infatti si è vista costretta a notificare il provvedimento restrittivo al boss già in carcere, alla figlia e agli altri sette della banda, quattro dei quali, anche loro, già in carcere.

Tutti accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. “L’indagine  – viene fatto sapere – si è svolta principalmente sulla base di intercettazioni ambientali, effettuate nei confronti del boss durante i colloqui con i familiari, e successive alle denunce dei poveri imprenditori che erano stati vittima di vessazioni da parte dei componenti del clan”.


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