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Il dolore della mamma di Cocò. “Solo le parole del Papa ci hanno aiutato”
15 Apr 2014 09:23

“Oggi sono passati tre mesi dalla sua scomparsa, ma sembra che siano passati anni”. E’ quanto scrive Antonia Iannicelli, la mamma di Cocò Campolongo, il bimbo ucciso e bruciato con il nonno a Cassano allo Jonio, in una lettera indirizzata al leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli.

Corbelli ha dedicato al piccolo Cocò il premio ricevuto nei giorni scorsi in occasione del decennale del Movimento Diritti Civili. “Adesso – aggiunge la donna – mi sto rendendo conto di quello che è successo. Mi chiedo come è possibile che delle persone, che non trovo parole per definire, abbiano messo mano ad una arma per uccidere un bambino innocente. Sono passati tre mesi che il mio bambino non c’è più e il tempo mi sta insegnando che la mia vita senza di lui sarà molto difficile. Lui era un pezzo importante del mio cuore. Io non so chi lo ha ucciso. Sto aspettando che venga fatta giustizia. Non voglio andare via dalla Calabria. Passo le giornate con le mie due bambine, con il cuore pieno di dolore. Penso sempre al mio Cocò, con le lacrime agli occhi. Ma con le mie due bambine cerco di giocare e di scherzare”.

“Non voglio rivolgere appelli – prosegue – a chi ha ucciso il mio Cocò. Dico solo: come avete potuto farlo? Come avete potuto uccidere un bambino guardandolo negli occhi? Avete distrutto la sua vita e quella dei suoi genitori. In questi momenti di dolore, a me e Nicola, ci ha aiutato molto sentire le parole di Papa Francesco e apprendere che sarà a Cassano. Io e Nicola gli abbiamo scritto una lettera. Adesso io e mio marito aspettiamo di poterlo incontrare per ringraziarlo”.


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