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Il presepe vivente a Napoli è in abiti del 700
25 Dic 2013 08:19

“Mantenere viva la memoria storica per costruire un futuro più consapevole”. È il motto del Museo laboratorio della civiltà contadina di Napoli “Masseria Luce” che si appresta a ospitare l’edizione 2013 del Presepe Vivente. I figuranti saranno tutti vestiti in abiti del 1.700 e daranno vita agli antichi mestieri con scene che ricostruiranno il tipico Presepe napoletano. Il percorso sarà accompagnato dai canti natalizi della tradizione eseguiti da Marcello Colasurdo, accompagnato da tammorre e ciaramelle.

L’evento è in programma il 28 dicembre alle 19:30 e in replica il 4 gennaio alla stessa ora. La scenografia è a cura dell’associazione culturale Maria SS. Della Luce, mentre i figuranti appartengono al Gruppo di animazione teatrale della stessa Masseria con le classi del Liceo Cuoco di Napoli, diretto dalla professoressa Laura Variale. Il 6 gennaio è prevista la sfilata dei Magi a cavallo e dei pastori, oltre al tradizionale concerto di Natale con il coro e i canti popolari.

Il Museo laboratorio della civiltà contadina “Masseria Luce” è nato nell’ottobre del 2000 ed è collocato nei locali a piano terra della omonima masseria del 700, messi a disposizione dal Comune di Napoli che ne è il proprietario e si trova nell’antico quartiere di Napoli S.Pietro a Paterno. La masseria è un monumento alla civiltà contadina. È stata costruita dal nobile Tommaso Carizzo per il nipote barone Antonio nei primi del 700.

Il Museo  ospita una sezione sulla religiosità popolare, con i cimeli di antiche arciconfraternite ed associazioni, con le suppellettili sacre delle cappella e con materiale in prestito dall’antica chiesa di S.Pietro. All’interno esiste anche un’area dedicata agli attrezzi agricoli d’epoca di piccole e grandi dimensioni divisi in sala aratura, semina, raccolto, vino. C’è poi la casa contadina e la sottosezione altri mestieri e infine la sala documenti con centinaia di foto d’epoca che illustrano usi e costumi, modi di vivere della civiltà contadina e i documenti sull’origine della masseria e sui casali agricoli di Napoli.


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