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In Calabria il teatro è voglia di cambiare le cose
23 Giu 2014 08:24

Conzativicci in dialetto cosentino significa rassegnatevi, ma di rassegnazione stavolta non c’è alcuna traccia, ne di quel senso di impotenza e frustrazione che molte volte pervade giovani, e non, del Sud.

Conzativicci è uno spettacolo teatrale nato da una comunità, da un insieme di uomini e donne che hanno saputo dimostrare come fare rete con la propria città e non solo, fare squadra e trasmettere emozioni sia la vera cura a molti mali del Sud e di certo l’unico modo per attivare la società civile e risvegliare il buono e il senso del bello che è nascosto in ognuno di noi, sotto tutte le storture che quotidianamente viviamo e tolleriamo in silenzio.

Sergio Crocco, ideatore e regista, e tutti i componenti della compagnia teatrale nata quasi per caso, per mettere in scena uno spaccato di vita cosentina, venerdì sera erano emozionati, una curva di stadio (circa 7.000 persone da 0 a 90 anni) ad assistere ad uno spettacolo teatrale di attori non professionisti, ma di uomini con una passione innata per la loro terra e per la loro missione.

Qualcosa di impensabile a qualsiasi latitudine che accade nel “profondo Sud” che tanti danno per perso. Invece, ci sono persone capaci di trasmettere emozioni viscerali e di far riscoprire personaggi “comuni” trasformati in super eroi, di ricordare al San Vito (lo stadio di Cosenza) gremito, tra le risate ed emozioni che lo straordinario spesso è nascosto nell’ordinario, in quello che spesso trascuriamo, che tutto è possibile se c’è impegno e passione.

La commedia guidata da un incredibile e sontuoso “Signor Dio” (Roberto Giacomantonio)in carrozzina e dall’arcangelo “Tatangelo”, si snoda tra personaggi “in cerca d’autore” con la missione di salvare la propria città dal disastro, da quelle monetine tanto invocate che piovono dal cielo ricoprendo ogni cosa e danneggiando la città, per poi sparire non appena si diradano le nuvole, lasciando solo distruzione e ancora più povertà e scoramento.

Per risolvere il problema si muovono santi, filosofi ed eroi, ma alla fine tutto è il volere di “Signor Dio” per far scoprire alla città che solo quando si capiranno e tuteleranno gli ultimi ci sarà gioia per tutti. I soldi non servono per salvare una città, per salvare il Sud, serve l’amore di persone normali che si facciano carico di ricordare a tutti i veri valori, facendo diventare quello che è normale per pochi, senso comune per tutti.

Contaminare una città e non solo questo il merito di Conzativicci, che dopo diverse repliche a Cosenza, è andato in scena a Roma, a Milano e poi al San Vito portando in una tiepida serata di giugno un’intera città ad assistere ad una sua rappresentazione plastica, per prendere coscienza di come cambiare e da dove trarre la forza per rinnovarsi insieme.

Ma la mission sociale di Conzativicci non si esaurisce al solo esempio civile, all’emozionare e far riflettere, anzi ha un fine molto concreto e pratico: realizzare il primo parco giochi senza barriere architettoniche dove tutti i bambini, senza distinzioni, possano giocare felici e scoprire la gioia di essere cittadini. Infatti, tutto nasce dall’associazione “La Terra di Piero” e ha un solo filo conduttore: la curva, gli ultrà, il Cosenza.

Tutto parte dal regista ultrà, ispirato dall’amico Piero Romeo scomparso prematuramente, che da ultrà aveva sempre mostrato grande attenzione per il sociale, per i più deboli e per coloro che non potevano spesso difendersi dalle angherie di una città distratta e indolente.

Esempio e concretezza, cultura e tradizione, senso comune e rinnovamento, tutto quello che serve al Sud per ripartire è racchiuso in oltre due ore di spettacolo, che emozionano e come un mare impetuoso a tratti frastorna lo spettatore, per poi coccolarlo con placidi momenti in cui ci si sente di fatto protagonisti di quella storia che viviamo quotidianamente. Conzativicci, ci ha detto che il bene vince sempre… anche a Cosenza, anche in Calabria anche al Sud.

Prendiamo questo insegnamento e queste emozioni e cambiamo le cose “insieme”. Perché seppure uno scoglio non potrà mai arginare il mare, l’amore e l’esempio potranno far invertire la rotta al nostro Sud. Conzativicci!


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