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La bravura di #LorenaCacciatore ne “Il paradiso delle signore”
28 Dic 2015 08:25

Lucia Gritti è bionda come Marylin, dolce, solare e  gentile. Tutti gli uomini la corteggiano ma lei si nega a tutti. Questo perché il suo cuore è già preso. Per amore, è andata contro i suoi cari che le hanno negato ogni aiuto; ora deve lavorare per contribuire a sostenere le spese e per offrire un mondo migliore al suo adorato figlio. Lucia è una delle protagoniste de “Il paradiso delle signore”, la fiction che sta facendo trascorrere piacevoli serate agli italiani e  a vestire i suoi panni troviamo Lorena Cacciatore, la bellissima ma altrettanto brava attrice siciliana che ho già avuto il piacere di intervistare. Ancora una volta, Lorena ha saputo con la sua giovane fresca bravura tenere gli spettatori incollati al piccolo schermo.

Dall’8 dicembre ti vediamo su rai1 ne “Il paradiso delle signore”. Perchè hai detto sì a questo progetto?

E’ stato un onore grande far parte di un progetto così bello ed è la mia prima volta in una fiction in costume; dire di sì era il minimo, dati tutti gli stimoli e le novità che aleggiavano attorno ad esso.

Ci racconteresti un po’ del tuo personaggio?

Lucia Gritti è una donna meravigliosa, solare, materna e con un cuore grande. Familiarizza fin dai primi giorni di lavoro al Paradiso con Teresa  e la loro si rivelerà un’amicizia vera e importante: Teresa infatti è l’unica a conoscere il segreto che Lucia attentamente custodisce e protegge per poter lavorare al Paradiso; infatti in diverse occasioni sarà fondamentale il suo aiuto per far sì che questo non venga scoperto dalla signorina Mantovani e dalle altre colleghe. Contrariamente alla regola del Paradiso che impone il nubilato alle sue dipendenti, Lucia è sposata e ha un figlio; lei e suo marito sono costretti a lavorare entrambi per poter arrivare a fine mese ma il sacrificio non le pesa particolarmente: ama suo marito e suo figlio profondamente e farebbe di tutto per loro. Come spesso accade però, anche nella vita, prendere strade diverse da quella abituale ci apre a nuove prospettive, incontri e cambiamenti. Accadrà anche a Lucia, sempre seria ed equilibrata di scoprire dentro di sè desideri e passioni che non aveva mai conosciuto prima d’ora.

Come ti sei preparata per questo ruolo?

Mi sono ispirata a Marylin Monroe per poter interpretare Lucia Gritti, sia la mia fisicità che la pettinatura che avevo in Paradiso; la ricordavano molto, per cui studiandone attentamente  gestualità e movenze attraverso i suoi film, ho provato a rubarle qualcosa. Amo la fragilità di Marylin e la sua sensualità inconsapevole, per quanto Lucia sia un po’ diversa, ho provato a darle queste caratteristiche per renderla più materna ed accogliente.

La fiction è ambientata negli anni ’50. Nonostante tu sia molto giovane e conseguentemente non avendo vissuto, cosa rappresentano per te quegli anni?

L’Italia negli anni ’50 è quella in cui nascevano i miei genitori e di cui ho consapevolezza attraverso i racconti dei miei nonni, oltre che dai libri di storia all’università. E’ un Paese profondamente segnato dal conflitto mondiale ma è altresì dotato di una forte propensione al cambiamento e all’innovazione e infatti, proprio a distanza di più di un decennio dalla fine della seconda guerra mondiale (la fiction è ambientata nel 1956), la crescita dell’industria e il conseguente boom economico agiscono e si manifestano con la nascita di nuove prospettive di lavoro e un miglioramento generale delle classi sociali, anche se il divario tra nord e sud è talmente grande da far pensare all’esistenza di due differenti Paesi. Anche nella fiction viene affrontata la “questione meridionale”, Teresa arriva dalla Sicilia con gli scarponi da uomo e la valigia di cartone in una Milano dove tutto corre veloce come la Ferrari 290 MM, dove le donne profumano di fragranze sofisticate francesi e indossano cappellini e guanti abbinati al loro incarnato, una Milano luminosa e colorata che danza sulle note delle arie della Callas mentre le giovani sognano l’amore attraverso i film di Audrey Hepburn. Studiando la storia quello che più mi colpisce di quegli anni è che mai come in quel preciso momento storico il nostro Paese si è rivelato così intelligente da crescere ed esplodere a prescindere dalla classe politica che lo governava; forse il lascito più grande di quegli anni per me, oltre alla nascita grande stagione cinematografica che con Antonioni inizia ad affrancarsi dal neorealismo, è sapere che sia esistito un’Italia che  aveva tutte le caratteristiche per essere il numero uno al mondo.

Una delle tematiche affrontate è sicuramente quella della moda. Che valore ha nella tua vita?

Sono una donna e, in quanto tale,  sono amante della moda, dello shopping, degli abiti ma soprattutto delle scarpe. Spesso, nei primi tempi che facevo questo mestiere, le mie colleghe a teatro mi guardavano come fossi un alieno, ovvero “ma come, spendi tutti questi soldi per un paio di scarpe? E la cultura? E i libri?” …beh, non ho mai capito sinceramente il motivo di quelle domande perché leggo, mi interesso di cultura e soprattutto studio a prescindere dalle scarpe che compro. Forse sono un po’ polemica ma questo concetto radical chic che vuole le attrici un po’ sciatte e naturali perché fa più intellettuale non mi appartiene per niente. Vado a teatro e alle mostre con le Louboutin, leggo libri al parco con outfit comodi ma sempre di classe e sono donna, e non credo proprio che cambierò mai per conformarmi ad una moda che non mi appartiene.

La donna quanto è importante oggi nella società rispetto a quegli anni?

Cambiano le epoche ma la donna è e sarà sempre un tornado, un essere che merita tutto il rispetto e la stima di questo mondo e la sua importanza non la si può discutere,  anche se non è mai stata giustamente riconosciuta secondo me. Nella moderna società, probabilmente ha acquisito qualche diritto in più rispetto a ieri ma il prezzo che ha pagato è stato altissimo!

Sarò decisamente femminista ma sono convinta che non si possa determinare quanto più o meno sia fondamentale il ruolo nella donna in base al tempo, alle culture e alle trasformazioni sociali perché rispetto all’uomo ha avuto da sempre una marcia in più nell’adattarsi al cambiamento: le evoluzioni sono proprie del mondo femminile. Credo tuttavia che debba ancora arrivare l’epoca in cui questa capacità della donna verrà giustamente riconosciuta e apprezzata da tutti.

Cosa vorresti rimanesse al pubblico del tuo personaggio?

Mi piacerebbe che passasse di Lucia la sua straordinaria capacità di guardare oltre le cose e le persone; Lucia è fatta di luce e splende proprio perché in lei non c’è traccia di malvagità, sicuramente non è una sprovveduta ma non esistono in lei pregiudizi! Si lascia attraversare dalle esperienze con la delicatezza e lo stupore di una bambina pur essendo una mamma e una moglie.

Dopo “Il paradiso della signore”, dove ti vedremo?

Dal 27 dicembre sarò nel cast di “Tutto può succedere” di Lucio Pellegrini, un’altra serie tv targata Rai1 in cui interpreto Gabriella, un’insegnante di sostegno. Inoltre molto presto andrà in onda “Baciato dal sole” di cui abbiamo parlato tempo fa e su cui torneremo a parlare in seguito molto volentieri. Uscirà anche al cinema una commedia che ho girato in Puglia recentemente dal titolo “Mi rifaccio il trullo” con Uccio De Santis. Per il resto tanti progetti e tantissima voglia di realizzarli!!


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