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La grande notte della Taranta
26 Ago 2013 08:07

Percussioni, viole, violini, contrabbassi, ma soprattutto tamburelli: i loro suoni hanno accompagnato le più belle canzoni in griko, il dialetto della Grecìa salentina. Da sabato sera fino a notte fonda, quando si sono spente le luci sul concertone finale della ‘Notte della Taranta‘ e i ‘tarantolati’ sono stati scacciati.

Circa 130mila – secondo la questura di Lecce e il Comune di Melpignano – gli spettatori che hanno ballato nella magnifica piazza dell’ex convento degli Agostiniani dando vita alle ‘ronde’, cosi’ come si chiama il ballo a suon di ‘pizzica’. C’erano tutti, famiglie con bambini, anziani e giovani che cercavano di passare qualche ora all’insegna della buona musica salentina e del divertimento. Al centro della scena il violoncello del maestro concertatore Giovanni Sollima, usato in maniera raffinata e sublime, ma il cui suono non è riuscito a far dimenticare le frequenze balcaniche della scorsa edizione, firmata da Goran Bregovic e delle precedenti di Ludovico Einaudi.

Entrambe furono un trionfo. Sul difficile palco di Melpignano si sono esibiti big italiani come Emma, Max Gazzè e Niccolò Fabi che hanno proposto brani insidiosi e struggenti come ‘Lu rusciu te lu mare’ e ‘L’acqua te la funtana’ (Emma), ‘la Pizzica di San Vito’ e ‘Fronni d’alia’ (Gazzè), ‘Quandu te llai la facce’ e ‘Tirisina’ (Fabi). Esibizioni che, a tratti, hanno entusiasmato il pubblico. Convincente la danza di Miguel Àngel Berna, ballerino e coreografo internazionale, studioso delle manifestazioni del tarantismo in Spagna. Eugenio Bennato, nel pre-concertone, ha sfoggiato un brano inedito, ‘Notte del Sud Ribelle’, scritto proprio per il festival salentino. Poi, uno dopo l’altro, sul palco sono saliti il Canzoniere Grecanico Salentino e i Cantori dei Menamenamò, Alfio Antico e Roby Lakatos. ”Questa partecipazione alla Taranta – confessa Emma – mi ha emozionato tanto. E’ stato come suonare a casa mia, anche perché molti dei musicisti che erano sul palco avevo avuto il piacere di conoscerli, come Claudio Prima. Poi ‘Lu rusciu te lu mare’ è un brano che mi piace tantissimo”.

‘Orgoglioso di aver indossato la maglietta della Taranta” è Max Gazzè, mentre Niccolò Fabi ha definisce ”meravigliose” le due canzoni con le quali si è esibito e ”strepitosi gli arrangiamenti creati per ‘Tirisina’, al punto che penso di riproporre il brano”.

Grande soddisfazione del maestro concertatore Sollima che parla di ”un’esperienza straordinaria”. L’incredibile successo di pubblico del concertone finale ”non ha provocato alcun problema di ordine pubblico”, spiega il questore di Lecce Enzo Carella forte dei circa 200 delle forze dell’ordine che hanno vigilato sull’evento al quale hanno assistito anche il ministro dei Beni culturali e del turismo, Massimo Bray, fino allo scorso anno presidente della fondazione La Notte della Taranta, e il governatore della Puglia, Nichi Vendola. Il gran finale, com’è consuetudine, è stato affidato alla serenata d’amore ‘Kalinitta’, che ricorda tanto il sirtaki. Scontata l’ovazione del pubblico.


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