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La Regione Campania va a caccia di start-up. Da finanziare
20 Gen 2014 07:50

Individuare, valorizzare, stimolare e finanziare i progetti più innovativi che i giovani campani riusciranno a presentare, supportando la fase di avvio e facilitando il collegamento con il mondo del lavoro.

È questo l’obiettivo di Tech Hub, il progetto a firma dell’Università degli studi di Napoli Federico II”, della Camera di Commercio di Napoli e del Banco di Napoli.

Rivolta alle nuove imprese ad alto contenuto tecnologico, l’iniziativa si articola in due cicli semestrali che si svolgeranno durante tutto l’arco del 2014.

Nei primi sei mesi è previsto un percorso formativo, finanziato con 300mila euro, che riguarda temi decisivi per la creazione di impresa quali l’assistenza legale, la gestione amministrativa, il marketing e la pianificazione finanziaria.

In questa fase – spiegano i promotori – saranno selezionati dieci progetti che riceveranno un contributo a fondo perduto e saranno messi a disposizione di una sorta di investor area, un network di aziende che saranno scelte dal Banco di Napoli e dalla Camera di Commercio e che potranno “adottare” l’idea giudicata miglioreDa questo momento le start-up verranno finanziate con un ulteriore contributo a fondo perduto di 500mila euro. Le neo-imprese potranno inoltre avvalersi di un servizio di tutoraggio curato dall’ateneo federiciano”.

Tech Hub – continuano  – è un modo per sostenere la creazione di impresa e per selezionare progetti validi e sostenibili. L’investimento previsto rappresenta la conferma che è importante valorizzare idee e competenze, che nel Mezzogiorno – come nel resto d’Italia – non mancano, aiutando le aziende giovani a essere competitive sul complesso mercato mondiale”.

Si tratta – ha spiegato Massimo Marrelli (in foto), rettore dell’Università Federico II – di un’intesa non solo istituzionale ma anche concreta, perché prevede finanziamenti, in parte in capitale umano e in parte in moneta. Tech Hub può rappresentare il punto di riferimento per tante piccole iniziative presenti nel Mezzogiorno che non riescono a coordinarsiGrazie a questo strumento forniremo, gratuitamente, alle start-up gli strumenti e il supporto – ha concluso Marrelli – per accedere al mercato nel modo più agevole possibile”.


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