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Le Poste condannate a risarcire utente di Catania per attacco informatico
23 Dic 2013 08:38

Poste Italiane è stata condannata dal Tribunale di Catania, giudice unico Antonino Fichera, al pagamento di 5.883 – oltre alla rivalutazione, agli interessi legali e alle spese del giudizio a titolo di risarcimento – a favore del titolare di un conto Bancoposta dal cui conto erano partiti due bonifici esteri, rispettivamente di 4.100 e 1.783 euro, a favore di un extracomunitario che l’utente non conosceva e a favore del quale non aveva mai effettuato nessun bonifico.

Lo ha reso noto la Confconsumatori, alla quale l’utente si era rivolta, affermando che il Tribunale “ha ritenuto fondata l’eccezione di inidoneità del sistema informatico delle Poste e la responsabilità di quest’ultima“. La vittima si era rivolta all’associazione dopo il mancato riscontro ad una richiesta avanzata di accredito delle somme da parte dell’utente, che aveva contestato a Poste Italiane l’accaduto ritenendola responsabile per non aver garantito le idonee misure di protezione e per non averlo avvertito immediatamente.

Nel corso del giudizio le Poste hanno sostenuto di non aver nessuna responsabilità in quanto il proprio sistema informatico era sicuro e che quanto accaduto fosse da attribuirsi a negligenza del proprio cliente che avrebbe rivelato a terzi le chiavi di accesso o che aveva subito attività di phishing. “Importante sentenza – afferma il presidente di Confconsumatori Sicilia Carmelo Calì – che innanzitutto fa chiarezza su tale materia stabilendo che sono le banche a dover provare la sicurezza dei propri sistemi informatici. Inoltre dà certezze anche a chi, pur non avendo subito addebiti fraudolenti, usa frequentemente i servizi bancari on line e ha sempre qualche timore“.


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