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Libero e la terra che sa sperare
29 Ago 2020 10:46

La Sicilia ha sempre donato al nostro Paese cantautori e artisti che hanno lasciato un segno importante nella cultura e nella musica italiana. Occupandomi quasi totalmente di musica indipendente è logico che dopo un poeta della musica come Sergio Pennavaria (che invito a cercare e ascoltare il suo ultimo album), parlare di Libero Reina è quasi un obbligo morale.

Così come Daniele Guastella, altro artista molto interessate, i tre appena citati sono più di semplici cantautori o artisti perché con le loro canzoni riescono a portarci nella loro terra, a raccontarcela e ad esprimere attraverso le varie sfaccettature, quanto è importante esserne legati a doppio filo.

Diventano così dei “ponti umani”, capaci di collegare le vite, i Paesi e farci tornare umani.

Ma tornando al cantautore protagonista di questo articolo, Libero è il figlio dell’arte in tutte le sue sfaccettature.
Vive sui monti Sicani accanto al Teatro Andromeda a Santo Stefano Quisquina (Agrigento) ed è lì che questo cantautore diviso tra pop sperimentazione con un sguardo decio al racconto attraverso la canzone italiana che costruisce i racconti in musica in cui riesce a rivestire il ruolo di cantautore, cantastorie e rappresentate di quella Sicilia piena di bellezza in cui l’arte è il protagonista e strumento principale per difendere e raccontare la propria terra.

Ovviamente ogni artista può rappresentare attraverso un genere la propria terra, ma con Libero si riesce anche a ricordare chi siamo e chi siamo stati e raccontare,  come per “Binnajaah”,  il suo amore per il prossimo.

Altro brano che rappresenta molto il cantautore agrigentino è “Lassame ‘cca”, un vero inno per tutti quelli che restano nel proprio sud snobbando le sirene della migrazione per lavoro e che può essere interpretata anche come canzone d’amore per la propria terra raccontando le persone che resistono e che amano.

La versione acustica di “Lassame ‘cca”

La sua devozione all’arte e alla musica hanno fatto scoprire il cantautore anche all’associazione di cui il volto è Don Luigi Ciotti, tanto avere la possibilità di portare le sue canzoni sul palco del raduno nazionale di Libera contro le Mafie in Sicilia e ad essere l’ospite alla presentazione del Centro Polifunzionale di Libera contro le mafie intitolato a Silvia Ruotolo a Caserta.

Come scrissi tempo fa, quello che mi auguro e che ragazzi come Libero siano il futuro non solo della musica italiana ma del nostro Paese perché se si canta ciò in cui si crede come  la solidarietà, l’amore per il prossimo e per la propria terra si riuscirà, ognuno con la propria piccola grande azione, a far emergere la bellezza dell’arte e dell’umanità in questo mondo troppo veloce per tutti.


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