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Manda il curriculum all’azienda e poi ci mette una bomba
01 Lug 2013 08:22

È durata poco più di 24 ore la fuga di Ioan Dafinu Nini, l’operaio romeno di 43 anni che venerdì mattina a Recanati ha rischiato di provocare una strage dando fuoco ad una Matiz imbottita di bombole di gpl e benzina in un capannone della Clementoni giochi. Sabato pomeriggio l’intuito di un agente delle Volanti di Ancona, che ha riconosciuto Nini mentre camminava in città, ha assicurato alla giustizia l’attentatore mancato.

Raggiunto in Questura da un provvedimento di fermo del sostituto procuratore di Macerata Enrico Riccioni per i reati di rapina e incendio aggravato (che potrebbe tramutarsi in tentata strage), il romeno inizialmente ha taciuto davanti alle domande degli investigatori. Poi avrebbe fatto cenno alla rabbia di non riuscire a trovare un lavoro. Sarebbe stato questo rancore profondo, confidato anche ad alcuni amici, a spingerlo a prendere di mira proprio l’azienda di giocattoli in cui nel 2010 era stato assunto come interinale per 12 mesi. Ieri sera si è appreso che l’uomo aveva inviato alla società un curriculum con una domanda di assunzione.

“Ma la richiesta è arrivata in azienda mercoledì 26 giugno – spiega Stefano Clementoni – e non avevamo neppure fatto in tempo a leggerla”. Sabato l’agente ha visto l’uomo camminare lungo via Colleverde, nella zona del Piano, il quartiere più multietnico del capoluogo. L’ha individuato subito, nonostante la barba non tagliata, e ha chiamato i rinforzi. Pochi secondi dopo, con altri colleghi, coordinati dal dirigente delle Volanti Cinzia Nicolini, si è avvicinato alla panchina dove il ricercato si era seduto, le mani in grembo come a nascondere qualcosa. “Mi cercate?” le sue prime parole: “sì ti cerchiamo, ma stai tranquillo…adesso vieni con noi”.

Poco lontano, in via Senigallia, c’era la Punto celeste che l’operaio aveva sottratto ad una delle maestre dell’asilo accanto alla Clementoni, Alessandra Amichetti. A bordo gli artificieri non hanno trovato armi né liquido infiammabile, ma un biglietto indirizzato proprio all’insegnante: “Stupida, ha rischiato molto, ti potevi fare male…”. Minacciata con un coltello a serramanico (non ancora ritrovato) la donna aveva reagito, e Nini le aveva gettato in faccia dello spray urticante spingendola a terra. Quindi il romeno era salito sulla Punto, dove avrebbe trascorso la notte, girovagando senza una meta precisa e senza cellulare, rimasto a bordo dell’autobomba.

I carabinieri di Civitanova Marche, e la polizia lo cercavano a cavallo fra le province di Macerata e Ancona, anche con un elicottero del Nucleo Cc di Pratica di Mare: e infatti non si era allontanato di molto. A spegnere le fiamme sull’autobomba sono stati due operai della squadra antincendi interna, con molto coraggio e prontezza di riflessi.

Ioan Dafinu Nini aveva spedito un curriculum con una richiesta di assunzione alla Clementoni giochi, ma la richiesta “é arrivata in azienda mercoledì, e non avevamo fatto neppure in tempo a leggerla”, dice Stefano Clementoni, uno dei titolari della società. “Non avevamo né respinto né accolto la domanda, semplicemente non l’avevamo vista“, spiega ai cronisti.

“Comunque oggi è finito un incubo: ringrazio le forze di polizia per quello che hanno fatto”.


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