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Non dobbiamo dimenticare il giudice Livatino
22 Set 2014 08:52

Ventiquattro anni fa un commando mafioso uccideva in contrada Gasena alle porte di Agrigento il Giudice Rosario Livatino di Canicattì.

Ieri mattina l’anniversario, per iniziativa delle Associazioni Tecnopolis ed Amici del giudice Rosario Angelo Livatino, è stato celebrato nella chiesa di San Domenico con una funzione religiosa, subito dopo la deposizione floreale davanti la stele fatta erigere dai genitori sul luogo dell’agguato l’omaggio.

Alle 18 a Racalmuto è stata programmata la “visione guidata” del film “Il Giudice ragazzino”. Le manifestazioni della “Settimana della Legalità Giudici Saetta Livatino” con l’adesione del presidente della Repubblica ed il patrocinio del Presidente della Camera dei Deputati proseguiranno nei prossimi giorni in giro per la Sicilia per concludersi l’8 ottobre nell’isola di Salina.

Rosario Livatino “ha tracciato una strada di estrema dedizione allo Stato che ancora oggi è e deve essere punto di riferimento per tutti: il desiderio di ascoltare gli altri, di riflettere, l’invito a confrontarsi sempre con passione e pazienza costituiscono il patrimonio che ci ha lasciato”.

Il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, ricorda il giudice ucciso dalla mafia 24 anni fa, “un servitore dello Stato, questo si considerava Rosario Livatino e così lo ricordiamo”.

“Sono trascorsi ventiquattro anni dalla scomparsa di Rosario Angelo Livatino, magistrato che ha saputo onorare la toga e trasmettere con il suo esempio valori di autonomia e d’indipendenza della magistratura. E’ significativo ricordare il Suo pensiero e coglierne l’attualità. Le qualità di Rosario Livatino, l’umiltà, la professionalità, il rispetto per le parti, la riservatezza, il desiderio di dare ai cittadini una giustizia certa costituiscono – afferma il sottosegretario – un patrimonio per chi crede nella giustizia”.


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