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Parmitano e la missione chiamata “Volare”
29 Mag 2013 09:05

È iniziata dunque l’avventura di Luca Parmitano sulla Stazione spaziale internazionale (Iss). Parmitano astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e pilota sperimentatore dell’Aeronautica militare resterà per circa sei mesi in orbita a bordo della Stazione per la missione ‘Volare’ dell’Agenzia spaziale italiana (Asi).

La Soyuz TMA-09M è partita ieri alle 22:31 ora italiana dalla base russa di Baikonur, in Kazakhstan, dalla stessa rampa dalla quale decollò nel 1961 la Vostok con a bordo il primo cosmonauta della storia, Yuri Gagarin. Con Parmitano, sulla Soyuz il comandante russo Fyodor Yurchikhin e l’americana Karen Nyberg. La capsula con i tre cosmonauti si è agganciata alla Iss questa mattina alle 4:16 dopo meno di sei ore di volo.

È stato un viaggio record, un vero e proprio inseguimento rapido che ha permesso agli astronauti per la seconda volta, di agganciarsi alla Stazione spaziale poche ore dopo il decollo. Un altro record è quello che Parmitano raggiungerà il prossimo luglio, quando sarà il primo italiano a compiere delle passeggiate spaziali.

“Ho fatto tanto per farlo entrare sulla Stazione spaziale e lui poi esce”, ha detto scherzando il presidente dell’Asi, Enrico Saggese, nella cerimonia organizzata a Roma nella sede dell’Agenzia in occasione del lancio, alla quale hanno partecipato il ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca Maria Chiara Carrozza, il ministro della Difesa Mario Mauro e il direttore del Volo umano dell’Esa Thomas Reiter.

“In questi momenti di crisi – ha aggiunto Saggese – questi successi spaziali dovrebbero dare un po’ di fiducia e anche uno stimolo per fare meglio e andare avanti”. Per il ministro Mauro questa missione “ci farà capire come lo spazio contribuirà cambiare il nostro modo di vivere”, mentre per il ministro Carrozza è un esempio “dell’importanza della ricerca fondamentale in ambito spaziale”. Gli esperimenti in microgravità, ha proseguito, “hanno una grande importanza per gli studi sul fattore umano e per gli effetti che si hanno sui sistemi microbiologici. L’Italia è all’avanguardia anche in questo settore.

E poi ci sono gli aspetti tecnologici. La sfida di riuscire a mandare questi moduli nello spazio e le possibili ricadute industriali. È un complesso di implicazioni – conclude il ministro – di cui sono consapevole anche perché ho lavorato in questo settore, quindi lo conosco bene. Parlare di finanziamenti però è prematuro e ci stiamo lavorando. Essere qui oggi significa anche essere vicino a chi lavora in questo settore e come ministro ne capisco l’importanza. Dovremo poi fare un po’ di conti e capire come andare avanti”.


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