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L’isola-perla della Calabria torna pubblica. Era il sogno di Agnelli
12 Giu 2014 09:06

Il “sogno” dell’ Avvocato, che il primo settembre del 1962 appose la sua firma sull’atto di compravendita, era quello di farne una delle mete del turismo d’elite in grado di competere, magari, con Saint Tropez, Capri o Portofino.

A distanza di 52 anni, e dopo alcuni passaggi di mano, l’Isola di Dino, perla del Tirreno calabrese, acquistata dal presidente della Fiat per 50 milioni di lire dell’epoca, è tornata di proprietà del Comune di Praia a Mare. A stabilirlo è una sentenza emessa dai giudici della sezione staccata di Scalea del Tribunale di Paola.

A conclusione di una battaglia giudiziaria durata 20 anni, infatti, è stato annullato proprio quel contratto di compravendita dell’isola con i suoi cinquanta ettari di natura, incanto e mitologia (il nome dovrebbe essere legato alla presenza di un tempio dedicato a Venere), tra strapiombi e grotte calcaree che si specchiano in un mare di straordinaria bellezza.

Dai tempi del boom economico – quando in quell’angolo di paradiso vennero realizzati un pontile di attracco, villette, bungalow e ristoranti che alimentarono il sogno poi svanito dell’Avvocato – ad oggi, però, tante cose sono cambiate. La proprietà dell’isola, in primo luogo, è stata ceduta ad altri soggetti e, in ultimo, alla società Isola Dino srl che dal 1994, con altri ricorsi alla magistratura, ha animato un braccio di ferro giudiziario con il Comune di Praia a Mare.

Il pronunciamento dei giudici, rendendo nullo l’atto originario, ha intimato al Comune tirrenico il pagamento di 47 mila euro e alla società, finora proprietaria, poco più di 14 mila euro. Condannate anche altre società e persone fisiche che, negli anni, avevano acquistato immobili sull’isola.

“Quello che conta adesso – ha detto il sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò è che il Comune è il proprietario dell’isola. E la collettività, rientrando in possesso dell’isola, dovrà restituire, sostanzialmente, quello che aveva incassato all’atto della compravendita, più o meno 50 milioni di vecchie lire. In ogni caso, questa sentenza dà lustro alla Calabria e a Praia a Mare”.

“Per quanto mi riguarda, poi – ha aggiunto Praticò ripaga 34 anni di onesta vita amministrativa. Ed è giusto che le persone oneste, a qualsiasi colore politico appartengano, vengano tutelate da una magistratura che va sempre rispettata”.

Praticò, pensionato, è stato confermato per la quarta volta sindaco della cittadina tirrenica nel maggio del 2012. Ex operaio, ha iniziato l’attività amministrativa, come assessore, nel 1980.

“Sono soddisfatto per l’esito di questa battaglia – ha detto ancora il sindaco di Praia a Mare – e devo rendere onore alla magistratura. Adesso, trascorso il tempo necessario per consentire ai legali di acquisire la sentenza, che è esecutiva, rientreremo in possesso dell’isola. E’ un bel risultato per Praia a Mare”.


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