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La sequenza di suicidi di una città del Sud
18 Mag 2016 08:25

Se partiamo dal 16 gennaio i suicidi sono sei, se restringiamo il campo agli ultimi sessanta giorni sono cinque.

Viene da chiedersi perché, in un centro abitato, avviene una sequenza di morti così elevata. Perché – se non si siamo all’allarme sociale – la situazione comunque va evidenziata.

Le storie di vita sono al di fuori di alcun commento, non si giudica la vita altrui, che è inviolabile nella sua unicità e libertà, ma evidenziare per cercare un possibile comune denominatore di un disagio aiuta a riflettere e farsene una ragione.

A Gela, grosso centro della Sicilia, dall’inizio dell’anno si sono tolte la vita sei persone. Appunto, cinque negli ultimi due mesi.

Solo su due casi ci sono delle indagini in corso, per gli altri nessuna procedura.

In un caso, il marito della vittima ha acconsentito a donare gli organi, che sono serviti a salvare cinque vite.

Gela ha molti problemi per la fine del Petrolchimico, ma nel contempo produce tante attività di crescita, che non fanno pensare ad una città spenta.

Comunque, per chi ha gli strumenti culturali, è bene vigilare. La cifra di tali eventi luttuosi è alta per circa settantamila abitanti.


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