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Dal sangue cordonale una speranza in più per guarire molte patologie
27 Apr 2022 15:53

PALERMO (ITALPRESS) – Un’eccellenza siciliana: la Banca Regionale del sangue cordonale di Sciacca è oggi una delle punte di diamante della Sanità dell’Isola. Quella di Sciacca è l’unica banca pubblica siciliana che raccoglie e criopreserva le cellule staminali contenute nel sangue placentare. L’uso delle Cellule Staminali Emopoietiche contenute nel sangue del cordone ombelicale rappresenta una realtà terapeutica ormai consolidata per il trattamento di pazienti affetti da patologie del sangue. Tali cellule sono in grado di riprodursi dando origine a globuli rossi, globuli bianchi e piastrine e sono in grado di ricostituire il midollo osseo gravemente danneggiato a causa di patologie o di una chemioterapia ad alte dosi. In questo modo è possibile curare pazienti affetti da leucemie, linfomi, immunodeficienze ereditarie e altre malattie.

“Facciamo parte del network delle banche italiane del sangue cordonale – dice all’Italpress il responsabile dell’Unità di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale di Sciacca, Pasquale Gallerano -. Tutte le banche italiane sono collegate tra loro in rete, sotto l’egida del Centro Nazionale Sangue, al Centro nazionale trapianti. Questo programma di bancaggio in Italia ha permesso di preservare numerosissime sacche cordonali e dare input a numerosissimi trapianti. La nostra banca ha conferito tre unità negli ultimi mesi: una a Budapest, per un bambino affetto da una patologia ematologica, una in Francia e una a Milano”.

Un sistema informatico collega tutte le banche mondiali e crea il ‘match’ tra le richieste e la disponibilità di sangue.

Per effettuare una donazione il procedimento è semplice ed è possibile farla attraverso i 30 punti nascita affiliati, con la semplice compilazione di un modulo: “Avviene tutto pochi secondi dopo il parto – spiega Gallerano – attraverso un piccolo ago collegato a una sacca e non comporta alcun dolore per la mamma e per il nascituro. Quotidianamente i nostri mezzi vanno a ritirare le sacche cordonali che una volta nel nostro Centro iniziano l’iter di qualificazione biologica, la lavorazione che permette di selezionare e verificare che le cellule staminali siano contenute nella sacca in numero congruo per essere poi cliopreservate ed essere rese disponibili. Tutte le unità vengono anche valutate dal punto di vista della sicurezza trasfusionale prima di essere immesse nel circuito mondiale ed essere rese visibili a tutti i centri”.

Le peculiarità del sangue cordonale sono parecchie, su tutte quella di essere subito disponibile, pronto all’uso: “Le cellule staminali cordonali possono essere conservate per un tempo pressochè indefinito e possono essere rese disponibili e liberate in un tempo ragionevolmente rapido per essere utilizzate – evidenzia Gallerano -. Questo è uno dei vantaggi del sangue cordonale. Inoltre, provenendo da un organismo giovane, alcune difficoltà come le compatibilità HLA tra ricevente e donatore può essere anche non soddisfatta al 100%, perchè le possibilità di attecchimento sono ugualmente molto alte”.

Giuseppa Tancredi, referente per la qualità dell’Unità di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale di Sciacca, ricorda come venga garantita “la presenza e possibilità di donare in qualsiasi posto della Sicilia”. “Nel mondo – afferma – ci sono 150 banche; 47 mila pazienti sono salvi grazie al sangue del cordone ombelicale, che altrimenti finirebbe nella spazzatura. Quello che si apre adesso è uno scenario che ha dell’incredibile: per i trapianti si usa oggi appena il 5%-10% del sangue cordonale, mentre la restante parte viene trasformata in farmaci: con l’isolamento delle piastrine siamo riusciti a consegnare nel territorio siciliano 10 mila gel piastrinici utilizzabili per i pazienti allettati con le piaghe da decubito. E abbiamo anche creato dei colliri per cheratopatie o altre patologie degli occhi. Un’altra applicazione è quella per la guarigioni dei pazienti in chemioterapia o radioterapia che soffrono di mucosite”.

Infine, un’ultima scommessa, forse una delle più avvincenti, quella legata ad un progetto di ricerca a favore dei neonati prematuri insieme alla più prestigiosa banca europea di sangue cordonale, quella di Barcellona. “I prematuri sono in alta percentuale anemici, con il 90% che sono sottoposti a trasfusione con il sangue di un donatore adulto che spesso causa la retinopatia, quindi il neonato prematuro ha molte più possibilità di imbattersi in alcune patologie gravi. Il 50-60 percento dei neonati prematuri, quando sopravvive, ha invalidità permanenti perchè l’emoglobina del neonato è diversa da quella dell’adulto – aggiunge Giuseppa Tancredi -. La Banca del Sangue cordonale di Sciacca per questo motivo ha deciso di porre all’attenzione del comitato etico, in accordo con 12 banche coordinate dalla Banca di Barcellona, la possibilità di mettere a disposizione delle terapie intensive neonatali unità di sangue cordonale che contengono emoglobina fetale dato che si è visto che l’incidenza delle patologie in questo caso è inferiore. Tutto ciò ci spinge a chiedere a tutti di collaborare per fornire questo prodotto”.

(ITALPRESS).


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