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La cantina Pupillo come l’Araba Fenice, rinascita dopo un incendio
01 Mag 2021 07:18

  • La Cantina Pupillo è una storica azienda siracusana nata nel 1909
  • Nel 2017 un incendio doloso distrusse un agrumeto
  • Da quel terreno è stato adesso ricavato un vino

Un’impresa agricola che proprio come un’Araba Fenice rinasce dopo un incendio che ha devastato parte del terreno nel 2017. Incendio doloso che devastò un agrumeto. E’ questa la vicenda delle Cantine Pupillo, storica azienda agricola di Siracusa che per celebrare questa rinascita riparte da un vino: il Damarete, il CRU di Moscato Bianco di Siracusa che riporta in vita una parte del terreno distrutto dall’incendio.

L’incendio del 2017

Era l’estate del 2017 quando un incendio doloso devastò i terreni attorno alla Balza delle Mure Dionigiane, rovine monumentali d’età classica, abbandonate all’incuria e sfruttate come pascolo. Le fiamme arrivarono fin dentro la proprietà Pupillo, a poche centinaia di metri di distanza, bruciando interamente il giardino di agrumi detto “la mandarinera”. Carmela e Sebastiano, proprietari della Cantina, hanno voluto trasformare questo tragico evento in un vino che parla di bellezza, caparbietà e rinascita: il Damarete, che prende il nome dall’antica regina di Siracusa, moglie del tiranno Gelone, passata alla storia per il suo fascino. Allo stesso modo il nuovo vino vuole raccontare il Moscato Bianco di Siracusa e farsi portavoce di un messaggio di resilienza, che contraddistingue tutta la storia delle Cantine Pupillo.

Il progetto Damarete

Il Damarete nasce dunque dalle ceneri di un piccolo agrumeto, ma con il suo nome è stato ribattezzato l’intero vigneto visibile all’ingresso dell’azienda: per segnare l’inizio di un nuovo capitolo, Carmela e Sebastiano hanno scelto di scommettere, ancora una volta, sul Moscato Bianco di Siracusa, seguendo le orme del padre, Nino, che negli anni ‘80 introdusse nell’azienda questo vitigno autoctono che sembrava destinato all’oblio. Oggi le etichette di Moscato Pupillo rappresentano al meglio la Doc Siracusa con ben cinque varianti, dallo spumante al passito, a testimoniare la grande versatilità di questo varietale.

Il Damarete nasce come vino di contrada, fine espressione delle potenzialità del terroir siracusano. Le ancora giovanissime piante ad alberello crescono su un terreno calcareo a medio impasto, a pochi passi dai vigneti storici che, insieme a quelli del Mulino, forniscono la base per tutti i moscati di casa Pupillo e che sono coltivati con tecniche specifiche pensate per questa varietà. L’azienda ha scelto un portainnesto arido-resistente a piede americano, una pianta robusta e tenace, che non teme i parassiti né le alte temperature dell’estate siciliana, su cui sono state innestati i tralci del vigneto più antico dell’azienda, così da fondere passato e futuro nel nuovo vino.

Damarete è un Moscato Bianco di Siracusa macerato, ottenuto dalla fermentazione spontanea del mosto per circa 100 giorni sulle bucce (di cui 80 a cappello sommerso): questo il passaggio conferisce al vino un carattere fortemente aromatico e permette la miglior espressione dei profumi e del terroir siracusano. L’imbottigliamento avviene dopo un affinamento di quattro mesi in acciaio, senza processi di stabilizzazione e chiarifiche: Damarete è un vino in evoluzione che muta nel tempo e racconta, ad ogni assaggio, aspetti sempre nuovi di sé e del territorio. Al palato denso e scorrevole, selvaggio ed elegante, consistente e raffinato: un vino che, per l’eclettismo delle sue nuance, Carmela ha definito “l’ossimoro di Casa Pupillo”.

La prima annata di Damarete arriva oggi sul mercato. La sua storia di resilienza e speranza parla, oggi più che mai, con una forza trascinante ad amanti e intenditori del vino.

Un’azienda nata nel 1909

L’Azienda Agricola Pupillo è stata fondata nel 1909 occupando l’estensione dell’antico Feudo Targia, luogo ricco di reperti di epoca greca, romana, araba e normanna, oggi integralmente inserito nel Parco Archeologico delle Mura Dionigiane. I fertili e variegati suoli della Targia hanno sempre contribuito a produzioni agricole di eccellenza: è stato Nino Pupillo a dare nuova vita alla produzione vitivinicola di Targia e dedicarsi al recupero del moscato bianco. Oggi i figli, Sebastiano e Carmela, continuano la sua missione e riservano attenzione particolare sul fronte dell’innovazione e della sostenibilità ambientale.


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