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Smau, a Napoli le startup innovative sotto i riflettori
15 Dic 2021 08:28

Anche quest’anno la SMAU porta avanti la sua fiera itinerante, puntando i riflettori sui progetti imprenditoriali più innovativi d’Italia. Il 16 e il 17 dicembre appuntamento a Napoli alla Mostra d’Oltremare. Lì alcune tra le più promettenti startup campane troveranno spazio per parlare dei loro progetti e di cosa voglia dire innovare per loro.

Gli ospiti dello SMAU

La Campania è il territorio in maggiore crescita, quando si parla di startup italiane (lo riporta la Repubblica). Non stupisce quindi il movimento che si sta sviluppando attorno all’arrivo di una fiera come la SMAU a Napoli. Se sul palcoscenico ci saranno soprattutto startup e startupper, diversi saranno anche gli ospiti e gli esperti provenienti dall’estero. Personalità che parteciperanno ad eventi di networking, visite guidate, live show, tavole rotonde. Tra questi la delegazione del Québec a Roma, ma anche i francesi Impulse Partners e Creative Valley. Ed anche Siram Veolia, Acea e Angelini. Un’altra novità tutta campana sarà il tour alla Apple Developer Academy di San Giovanni a Teduccio. Si tratta di una scuola che ad oggi ha permesso a circa 2000 studenti europei a seguire corsi per trovare lavoro nel mondo delle app.

Tra curiosi ed esperti del settore, saranno dunque in tanti a vagare fra gli stand, spesso per fare scouting o per trovare nuove soluzioni. Come riportato da Repubblica, infatti, sono attesi 3000 visitatori. Un momento fondamentale per far percepire il contatto vero tra territorio e innovazione, soprattutto post-Covid.

De Matteis: agroalimentare e AI, la coppia che non ti aspetti

La pasta di grano duro di De Matteis, luogo di nascita Flumeri, provincia di Avellino, è sulle tavole degli italiani dal 1994. Quello della produzione di pasta è un tipo di impresa complesso, con 1200 articoli in vendita e diversi mercati. Non sempre è facile gestire una quantità di informazioni tanto vasta. Da questo problema – figlio anche della pandemia, che ha portato una crescita dell’ordinato medio del +350% – è arrivata l’illuminazione: usare l’intelligenza artificiale per ottimizzare i processi.

Una soluzione, però, che un’impresa del genere non può realizzare da sola. Per questo De Matteis si è affidata ad una startup, Ammagamma, che attraverso il suo team di 60 tra matematici, sviluppatori, ingegneri e designer ha realizzato una soluzione basata su algoritmi di intelligenza artificiale. Questo sistema, modellato sugli storici degli ordini, è capace di apprendere dal suo database in crescita, e prevede ed ottimizza l’organizzazione di fabbrica, il reclutamento della forza lavoro, l’acquisto delle materie prime. Tanto rivoluzionario da essere tra i candidati al Premio Innovazione SMAU.

La filiera delle arachidi in blockchain, la rivoluzione firmata Farzati Tech

Le arachidi in Campania non si coltivano da 60 anni, ma secondo una startup è ora di tornare indietro. Da questa intuizione nasce il progetto Bludev di Farzati Tech (parte di Intesa San Paolo Innovation Centre), che attraverso un food passport basato su una blockchain traccia i prodotti nel corso di tutta la filiera. Nello specifico appunto le arachidi, grazie a una collaborazione con l’Azienda Vincenzo Caputo Srl di Somma Vesuviana, Coldiretti Campania, e il dipartimento di Agraria dell’università Federico II di Napoli.

Il sistema, per quanto basato su tecnologie all’avanguardia, alla fine è molto semplice: basta infatti scaricare un’applicazione per leggere tutta la “storia” delle arachidi che si hanno in mano.

Gli strumenti digitali per la gestione del flusso produttivo: l’idea di Rinaldi Group

Rinaldi Group, che opera a Giffoni Valle Piana (Salerno), si occupa dal ’65 di produrre materassi, base letti e cuscini. Da allora sono cambiate tante cose, tra cui l’offerta stessa. Molti dei suoi prodotti, infatti, sono personalizzati, e richiedono attenzione durante tutto il percorso produttivo. Per questo motivo il gruppo fondato da Giuseppe Rinaldi ha elaborato uno strumento che, attraverso l’etichettatura con TAG RFID, permette a delle macchine di registrare e leggere tutti i passaggi di produzione. Questo ha facilitato il processo di inserimento di dati nella documentazione, in particolare per l’export, e la gestione dell’inventario (che verrà automatizzata anche attraverso l’uso di droni).

La realtà virtuale diventa “serious game” per l’addestramento antincendio

Esistono videogiochi con una finalità educativa: si chiamano “serious game” e sono sempre più comuni. Tra questi quello che simula le operazioni di estinzione di un incendio, voluto da Skills4U e realizzato dalla startup casertana Immensive. Così bastano un visore e due joystick per imparare ad utilizzare correttamente un dispositivo di estinzione incendio grazie a WeldVR. Un gioco da ragazzi, ma che rende le esercitazioni più realistiche e tecniche: nei diversi scenari presentati ai partecipanti, infatti, ci sono diversi contesti (interno ed esterno) e variazioni dei parametri di distanza dal fuoco, tempo di estinzione, quello di startup. Un attestato di competenza antincendio, perciò, acquista ulteriore valore, grazie alla ripetibilità delle simulazioni in VR.

L’informatica “green” applicata all’industria automobilistica

Allo SMAU presenti anche startup che si impegnano nella trasformazione dell’industria automobilistica – con una particolare attenzione al mondo “green”. È l’esempio di ePowering, startup di Fisciano (SA) che nel corso degli ultimi anni ha portato avanti ricerca scientifica ed acquisito un brevetto europeo per la conversione delle auto in veicoli ibridi/solari. È proprio da loro che nasce SHARK, ovvero System Health Ai Recognition Key, che permette di“prendersi cura” delle macchine individuando e prevedendo possibili guasti.

Sempre per quanto riguarda la sicurezza sul palcoscenico arriva VESevo, uno strumento che fa analisi viscoelastiche del battistrada degli pneumatici senza bisogno di asportarne pezzi. Così il funzionamento della gomma e del veicolo può essere monitorato ed addirittura predetto. Tant’è che più della metà dei team di Formula 1 collaborano con VESevo, così come alcuni di Formula E, NASCAR e MotoGP.

Nell’ambito della produzione diretta di mezzi, invece, sarà presentata la prima microcar full electric italiana. È opera di Kineton, startup con sede a Napoli, Torino e Milano. Tra gli obiettivi del progetto quello di rendere la guida sicura, confortevole e divertente per i teenager.

Sempre nell’ambito “verde” agisce anche lo spin-off dell’università degli studi di Salerno, MinervaS. Il prodotto che presenterà nel corso della fiera si chiama TrukY, ed è capace di aumentare la sostenibilità ambientale degli automezzi pesanti riducendo i consumi fino al 10% e contenendo le emissioni. La chiave è nella velocità – la più conveniente è calcolata sulla base di una serie di parametri.

Le startup “green” della Campania: aerospaziale, edilizia, produzione energetica

Risolvere il problema dei rifiuti dell’industria aerospaziale reinserendoli sul mercato ad un prezzo vantaggioso. Questa la missione di Wolffia srl, con sede a Napoli, che rende gli sfridi di produzione e i materiali compositi difficili da riutilizzare un prodotto di facile acquisto per aziende, università e centri di ricerca. Per farlo ha creato un magazzino intelligente e un database per la comunità scientifica.

Un occhio alla casa, invece, è quello rappresentato da BioBuildingBlock di BBL SRL. Un modulo in legno e barre metalliche filettate diventa metodo di unione di mattoni senza l’utilizzo di sostanze altamente inquinanti come quelle usate attualmente nell’edilizia. Questo diventa un metodo veloce per costruire, oltre che economico ed amico dell’ambiente.

Innovazione nelle fonti rinnovabili d’energia è, invece, il sistema ibrido SEM della startup napoletana Deagle. Basse emissioni, nessuna autorizzazione richiesta e grande portabilità, tanto da essere utilizzabile anche in campi militari o missioni umanitarie.

La tecnologia che non ti aspetti in ambito sanitario

Una piccola grande rivoluzione è ancora quella dell’ospedale “senza fili”. L’ha pensata la startup To Be, che presenterà Li-Fi. Le onde luminose delle lampadine LED si trasformano in trasmettitori di informazioni wireless. Il primo esempio è quello dell’hall dell’ospedale di Pozzuoli alle isole, dove i visitatori possono connettersi liberamente alla rete ed utilizzare un totem informativo interattivo. Lo stesso verrà ripetuto ad Ischia e Procida.

Sempre in ambito sanitario verrà presentato il lavoro di SoftMining. Si tratta di una startup di Avellino che utilizza l’intelligenza artificiale per progettare nuovi farmaci, come nel caso dei due antibiotici già creati, e materiali, come un materiale biodegradabile che sostituisce il PVC. Ed anche molecole anticancro e tecniche di sintesi chimica su supporti solidi. Ad oggi l’impresa ha depositato 4 domande di brevetto e si è distinta anche per aver sviluppato la prima app per il tracciamento dei contatti COVID-19.

I file media acquisiscono valore legale con la tecnologia di Tolemaica

Sarà infine presentato anche un altro dei progetti che fanno parte di Intesa San Paolo Innovation Center. Tolemaica, infatti, ha voluto trovare una soluzione che permettesse di certificare legalmente i file multimediali. Questo è stato possibile attraverso sistemi di AI e archiviazione in blockchain network che, in modo automatico e immediato, riescono a validare data e luogo di fotografie, audio, video e dati sensibili presenti su vari tipi di dispositivi come le action cam, i satelliti, gli smartphone e gli scanner. Tra le nuove certificazioni

Roadshow SMAU: l’innovazione va in tour

SMAU continuerà il proprio lavoro portando in “tour” la propria fiera. I prossimo appuntamenti, dopo quelli di metà dicembre, saranno già a gennaio 2022, dove si fermerà a Taranto. Febbraio sarà il mese di Palermo, mentre marzo quello di Parigi. Poi Berlino ad aprile, Londra a maggio, per poi tornare a Milano ad ottobre del prossimo anno.


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