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Trapani-Palermo, “binario morto” da 8 anni: ma adesso si punta a ripartire
11 Mag 2021 07:00

  • Il collegamento è stato sospeso nel 2013 perché si erano verificate delle frane sul tracciato
  • L’opera è compresa nell’elenco dei progetti considerati strategici dal Ministero delle Infrastrutture
  • Oggi si punta al ripristino con la gestione commissariale

Da otto anni la linea ferroviaria che collega Palermo e Trapani via Milo è bloccata. Il collegamento è stato sospeso nel 2013 perché la terra stava letteralmente inghiottendo quei binari. Questo l’elenco dei danni che convinse i tecnici a dire stop: erosione del fondo degli alvei, erosione delle fondazioni delle pile dei viadotti, instabilità delle scarpate di rilevati e trincee, fessurazioni su opere d’arte esistenti, versanti in frana. Un disastro globale.

Tra polemiche e occasioni perdute quella linea oggi può essere ripristinata.  Questa opera, infatti, è compresa nell’elenco dei progetti “licenziati” dal Ministero delle Infrastrutture come “strategici” e verrà affidato a gestione commissariale. Il costo complessivo dell’opera di ripristino è di circa 144 milioni di euro. La cura del progetto è affidata all’ingegner Filippo Palazzo, sul cui groppone ricade anche la responsabilità del progetto Av/Ac della rete ferroviaria tra Palermo e Catania.

Linea abbandonata da 8 anni

Con il blocco del tratto fra Alcamo Diramazione e Trapani (via Milo) per collegare i due capoluoghi siciliani si deve passare dalla via più lunga che lambisce Castelvetrano. E’ un peccato aver abbandonato quelle rete per otto anni: si tratta di un pezzo di storia dell’industrializzazione della Sicilia. Nato come ideale prosecuzione della linea costiera sino allo Stretto di Messina, il primo collegamento tra Palermo e Trapani risale al 1881, un servizio gestito allora dalla Società Sicula Occidentale. Si trattava di un tracciato di oltre 194,314 km, perché  si insinuava anche all’interno del territorio. A quei tempi rappresentava un terzo della rete  ferroviaria isolana. Il tracciato seguiva la costa da Palermo fino ad Alcamo, raggiungeva, puntando a sud verso l’interno, Mazara del Vallo e da qui riprendeva a correre lungo la costa fino a Marsala e a Trapani.

Un tempo era una linea commerciale

Non era certamente la via più breve tra Palermo e Trapani. Ma il motivo c’era:  lo scopo della ferrovia infatti non era quello di collegare i due capoluoghi quanto quello commerciale di far giungere a Palermo il pesce di Mazara del Vallo e i vini di Marsala. Non si puntava al traffico viaggiatori ma a quello delle merci. Quella rete non era collegata con  il resto dei tracciati. A Palermo si scendeva alla Stazione Lolli e non esistevano collegamenti con il terminal Centrale.   

La linea che oggi invece ritorna all’attenzione del Ministero delle Infrastrutture risale invece all’estate del 1937. Il 15 settembre di quell’anno vengono inaugurati i 47 chilometri di binari che collegano Alcamo e Trapani, quasi un terzo dei 125 km complessivi del collegamento. 

Il 25 febbraio 2013, però,  la circolazione viene sospesa, a tempo indeterminato, tra le stazioni di Alcamo Diramazione e Trapani. La causa sono gli  smottamenti di terreno che interessano anche la massicciata ferroviaria. Oggi si punta al ripristino con la gestione commissariale.  


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