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Con il social market in Sicilia si combatte la povertà
14 Feb 2015 07:55

Dalle parole ai fatti, il primo Social Market in Sicilia è realtà.

La sua realizzazione era stata annunciata nei mesi scorsi e ora,  da parte dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, ecco arrivare anche l’atto di concessione che ufficializza l’approvazione, nell’ambito della Misura 421 “cooperazione interterritoriale, interregionale e transnazionale” del PSR Sicilia 2007/2013, del progetto presentato dal Gal Elimos denominato Social Market.

Il progetto, in particolare – fanno sapere dalla Regione -, verrà portato avanti oltre che nel territorio del Gal Elimos, anche nei territori dei Gal Nebrodi Plus e Gal Isole di Sicilia e mira a far fronte, attraverso il cosiddetto sistema della ‘filiera corta’, alle difficoltà economiche a cui larghi strati della popolazione sono ormai da diversi anni purtroppo sottoposti. Il potere d’acquisto delle famiglie, infatti, continua drammaticamente a scendere”.

I dati Istat impietosamente raccontano di un’Italia più povera, che fatica a risparmiare e spende meno anche nel settore agro-alimentare. Si taglia, dunque, su quantità e qualità del cibo. “In questo senso i clienti del Social Market, che sono normalmente persone in stato di necessità (anche temporanea), potranno effettuare una spesa calmierata rispetto a un tradizionale super market, migliorando la qualità dei propri acquisti alimentari. Il termine ultimo di esecuzione delle attività è previsto per il 30 giugno 2015, con una spesa complessiva di 499.900,00 euro”. “Finora il risparmio delle famiglie – sostiene Rocco Lima Responsabile di Piano del Gal Elimos – ha consentito di far fronte alle difficoltà economiche, ma ormai le risorse accumulate con tanti sacrifici si stanno lentamente esaurendo. In tal senso era necessario intervenire affinché il mondo dell’agricoltura, caratterizzato dalla presenza di imprese che stentano a permanere sui mercati a causa della fragilità legata alle loro ridotte dimensioni, contrastasse in qualche modo – conclude Lima – la povertà sociale aumentando, al contempo, la possibilità di sviluppo del settore stesso”.


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