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Il questore che ha salvato #Expo2015
10 Mag 2015 08:41

Poteva finire molto peggio. Potevano avvenire scontri gravi che avrebbero segnato il Paese, come accadde a Genova per il G8. Invece, il contenimento delle violenze dei black bloc e dell’ala dura del movimento No Expo, sotto gli occhi di tutti, a Milano, è stato merito delle forze dell’ordine ed è certamente motivo di orgoglio per i vertici della Questura, questore in testa. Ed ha avuto il merito di preservare Milano e l’evento internazionale.

Il questore Luigi Savina, 60 anni, originario di Chieti, fisico asciutto e occhi chiari, dirigente generale della Polizia di Stato, con esperienze investigative di prim’ordine tra cui la Squadra Mobile di Milano, di Palermo e lo Sco, già questore di Terni, Ferrara, Padova e Cagliari, ne esce certamente come una delle figure centrali dell’incandescente giornata.

Sempre in centrale operativa a dirigere le operazioni di ordine pubblico nei momenti ‘caldi’, sempre lucido nelle decisioni cruciali, come quella di non sguarnire i reparti a protezione dei varchi per il centro per mandarli in rinforzo a quelli impegnati nei disordini tra Cadorna e Pagano.

“Gli scontri che sono stati provocati intorno alla zona di Cadorna erano dei tentativi di sviarci – ha raccontato poi Savina – I manifestanti violenti volevano che li inseguissimo lasciando sguarniti i presidi che impedivano loro di dirigersi verso il centro”.

La strategia della Questura, in sostanza, è stata vincente, come sottolinea una nota di via Fatebenefratelli: “Nessuno dei manifestanti e nessun cittadino estraneo alla manifestazione è rimasto ferito o è stato ricoverato. Gli stessi 11 contusi lievi tra le forze dell’ordine non hanno subito ricovero ma sono stati medicati sul posto per le contusioni subite”.

La strategia delle forze dell’ordine, però, era cominciata ben prima degli scontri, con una serie di perquisizioni e denunce che hanno suscitato grande tensione tra gli antagonisti.


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