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Il sarto dei presidenti, il talento del Sud che ha conquistato l’Italia
05 Apr 2014 09:18

Lo chiamano il ‘sarto dei presidenti’ perché ha cucito gli abiti di presidenti di grandi aziende, di oggi e del passato, del calibro di John Elkann (Fiat), Franco Delle Piane (Orient Express), Gustavo Denegri (Piaggio), Enzo Siciliano (Rai), ma tra i clienti della sua sartoria, in via Bertola a Torino, ci sono anche personaggi dello spettacolo come Gianna Nannini, giornalisti, avvocati e artisti.

Michele Mescia, classe 1945, emigrato a Torino con la famiglia quando era un bambino da Orsara di Puglia (Foggia), ha raccontato la sua storia in un incontro organizzato, nella sala Colonne di Palazzo di Città a Torino, dalla Cna Federmoda.

L’occasione è la presentazione del volume ‘Michele Mescia, ‘u cusetore’, scritto dal giornalista Emanuele Franzoso. Scherza Massimo Gramellini, anche lui cliente di Mescia e presente all’incontro: “solo un genio può fare apparire come una persona civile uno come me”. Poi aggiunge: “E’ un talento, ha avuto la fortuna di capire le ragioni per cui è venuto al mondo”.

“Faccio abiti da lavoro, nel senso che i miei vestiti, i miei cappotti sono indossati in occasioni ufficiali e principalmente lavorative”, racconta Mescia, che dice di lavorare giorno e notte, non per guadagnare ma per essere puntuale con i suoi clienti.

Tra gli aneddoti che racconta c’è la telefonata dell’Avvocato Gianni Agnelli da New York per congratularsi per il ‘vestito della domenica’ di Lapo Elkann (il padre di Lapo e John, lo scrittore Alain è suo grande amico e cliente).

Ai giovani Mescia, che ha cominciato a fare l’apprendista a 11 anni e nel 2004 è stato premiato con le “Forbici d’oro”, manda un messaggio: “Si può essere un umile artigiano e diventare qualcuno. Per essere famosi non bisogna per forza fare la velina o il calciatore”.

Difficile tramandare l’arte, ma il sarto dei presidenti ci prova: con lui non lavora nessuno della famiglia, ma da quattro anni lo affianca, un giovane torinese, Jacopo Nesta, 29 anni. “Mescia è un modello per i giovani che vogliono avvicinarsi al mestiere di sarto. Parlare di un personaggio come lui significa dare visibilità a tutte le imprese del comparto, in una città che è stata capitale della moda”, osserva Alessio Stefanoni, responsabile della Cna Federmoda.


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