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Tumore al seno, al via la campagna Novartis “Pronte a prevenire”
16 Mag 2025 17:30

MILANO (ITALPRESS) – Al via “Pronte a prevenire”, la campagna di sensibilizzazione lanciata dall’azienda farmaceutica Novartis per le donne che hanno affrontato un tumore al seno localizzato, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sull’importanza della prevenzione legata al rischio di recidiva. L’iniziativa – sviluppata in collaborazione con le principali associazioni di pazienti operanti nell’area: ANDOS, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna ODV – si inserisce nell’ambito del progetto editoriale “E’ tempo di vita”. Offrirà non solo supporto informativo, attraverso interviste ad esperti e approfondimenti sul tumore al seno localizzato sul sito etempodivita.it, ma cercherà anche di coinvolgere la community online di Facebook e Instagram per creare una sensibilità condivisa sull’importanza della prevenzione terziaria, che ha l’obiettivo di ridurre il rischio di recidiva grazie all’utilizzo delle terapie adiuvanti. #PronteAPrevenire è presentata dal volto di quattro donne, appartenenti alle associazioni a sostegno della campagna, che hanno già affrontato il tumore al seno. Affrontare questa malattia in fase precoce è un cammino personale complesso, fatto di scelte e sfide.

Per questo, la campagna avrà come simbolo di forza collettiva un’immagine che utilizzerà la metafora del puzzle per rappresentare l’unicità di ogni storia che si completa in una visione comune.

In tal senso, la community delle donne attive sui canali social di “E’ tempo di vita” sarà chiamata a condividere una parola evocativa e un colore che le rappresenta in questo percorso di guarigione. Questi contributi daranno vita a un’iniziativa che a ottobre, durante il mese rosa, incarnerà l’impegno di tutta la comunità delle pazienti con tumore al seno e di Novartis ad essere in prima linea nella prevenzione del tumore alla mammella. Durante il lancio di “Pronte a prevenire”, tenutosi oggi a Milano, è stato sottolineato come l’iniziativa nasca da un reale bisogno emerso dall’ascolto di oltre 170 pazienti, grazie a una ricerca condotta da Europa Donna Italia insieme ad IQVIA e con il sostegno di Novartis Italia.

“Dalla ricerca emerge una forte richiesta da parte delle pazienti di ricevere informazioni più dettagliate dal proprio medico sul rischio di recidiva – spiega Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia – 4 pazienti su 10 affermano, infatti, di non ricevere abbastanza informazioni a riguardo, e 2 su 10, dopo la diagnosi, non conoscono il proprio livello di rischio. Eppure prevenire una possibile recidiva è considerato l’obiettivo terapeutico più importante per il 44% delle intervistate. Per questo crediamo che ogni iniziativa volta a promuovere una comunicazione corretta ed efficace in quest’ambito sia preziosa, ancor più se consideriamo che oltre la metà delle pazienti (54%) vede nella terapia adiuvante una prospettiva che dà forza, percependola come fondamentale nonostante la fatica che si prova nel seguirla”.

Dati, questi, che colpiscono se si considera che 9 pazienti su 10 ricercano attivamente informazioni sul tema – attraverso il proprio medico e altri canali -, e che circa la metà del campione indagato percepisce come obiettivo terapeutico più importante proprio quello di prevenire le recidive e considera positivamente un’eventuale terapia adiuvante.

“Anche dopo aver superato la fase iniziale del tumore al seno, è fondamentale che le pazienti siano consapevoli del rischio di recidiva, che può presentarsi anche a distanza di molti anni – sottolinea Giuseppe Curigliano, professore Ordinario di Oncologia Medica all’Università La Statale di Milano, vicedirettore Scientifico all’ Istituto Europeo di Oncologica, IRCCS, Milano e direttore della Divisione Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative IEO di Milano -. Secondo alcuni studi il rischio di recidiva delle pazienti con tumore al seno in fase precoce con malattia ormonosensibile ed HER2 negativa si registra in una percentuale compresa tra il 10% e il 17% per gli stadi I, per aumentare ad un range tra il 10% e 50% negli stadi II e III anche dopo 20 anni dalla diagnosi e dalla conclusione della terapia endocrina. La prevenzione terziaria è quindi essenziale e la consapevolezza delle donne su questo tema è di fondamentale importanza per migliorarne la qualità di vita”.

Il carcinoma della mammella è il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in Italia, con circa 53.686 nuove diagnosi stimate nel 2024. Nonostante l’elevata incidenza, la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è dell’88%, e la probabilità di vivere ulteriori 4 anni dopo aver superato il primo anno dalla diagnosi è del 91%, riflettendo i progressi nella diagnosi precoce e nel trattamento.

“I tumori mammari ormonosensibili HR+/HER2-, che costituiscono circa il 70% di tutti i tumori della mammella , presentano di solito una buona prognosi nel breve periodo, ma possono recidivare a distanza di molti anni – evidenzia Michelino De Laurentiis, direttore S.C. Oncologia Clinica Sperimentale di Senologia Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli – E’ quindi fondamentale migliorare il controllo a lungo termine della patologia e in questo ci vengono in aiuto anche nuove opzioni terapeutiche come gli inibitori di CDK4/6, i quali, in aggiunta alla terapia ormonale standard, possono rappresentare un promettente strumento di prevenzione terziaria per un ampio numero di pazienti”.

Secondo Alberto Zambelli, direttore dell’Oncologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo e professore Associato di Oncologia Università degli Studi di Milano-Bicocca, “ogni paziente è unica e diversa e per questo è fondamentale che ogni volta si crei tra medico-paziente un rapporto di alleanza esclusiva, basato sulla fiducia e sulla comunicazione aperta. Questo permette un percorso terapeutico condiviso e consapevole, perchè la persona possa sentirsi accompagnata e supportata durante tutte le fasi della cura e della sorveglianza oncologica”. Per questo, “le iniziative che promuovono conoscenza e consapevolezza favoriscono il rapporto medico-paziente, migliorano l’aderenza alle cure e ai controlli, contribuiscono a ridurre paure e ansie e infine migliorano la qualità di vita delle pazienti e gli esiti di cura”.

“Questa campagna conferma il nostro impegno continuo a fianco delle associazioni pazienti e delle società scientifiche per sviluppare trattamenti sempre più innovativi ed efficaci – commenta Paola Coco, Medical Affairs Head di Novartis Italy – . Un impegno che si sostanzia ogni giorno anche attraverso iniziative come #PronteAPrevenire, che ci consentono di accompagnare le pazienti durante l’intero percorso di cura con strumenti che possono contribuire a renderle sempre più consapevoli e informate”.

– foto xm4/Italpress –

(ITALPRESS).


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