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Crisi diverse ma stessa complessità, servono professionisti e collaborazione tra paesi Ue
04 Mar 2022 16:22

La pandemia di COVID-19 ha evidenziato come le crisi stiano diventando sempre più sistemiche e complesse. Per questa ragione, l’Unione Europea e i suoi Stati membri hanno già istituito meccanismi di cooperazione e solidarietà transfrontaliera per gestire efficacemente le crisi e proteggere le persone. In tale direzione, è molto importante menzionare un recente Regolamento licenziato dal Consiglio europeo con l’obiettivo prioritario di migliorare la resilienza e la pianificazione in materia di prevenzione, preparazione e risposta agli eventi calamitosi, di origine naturale o antropica.

Si tratta di uno strumento normativo fondamentale per il rafforzamento del meccanismo europeo di protezione civile dell’UE (il cosiddetto “meccanismo unionale”), in linea con gli impegni già assunti nell’ambito di diversi accordi internazionali.

Il ruolo dell’Ue nelle crisi

Appare chiaro, tuttavia, che la risposta dell’UE alle crisi non può fermarsi qui e deve, piuttosto, evolversi per farsi trovare sempre più pronta ed efficiente nell’affrontare le future crisi acute di diversa natura, che potrebbero essere sfaccettate o ibride, avere effetti a cascata o verificarsi simultaneamente. E così, a novembre il Consiglio europeo ha adottato le conclusioni sul miglioramento della preparazione, della capacità di risposta e della resilienza alle crisi future. Il 16 dicembre i leaders dell’UE hanno accolto con favore le conclusioni e hanno chiesto di rafforzare la risposta dell’UE alla crisi con un approccio a tutti i rischi e di costruire e monitorare la resilienza. In tali scenari di crisi sistemiche complesse, la resilienza acquisisce una connotazione nuova che accoppia alla capacità di resistere e far fronte alle sfide anche quella più caratterizzante di affrontare le transizioni in modo sostenibile, equo e democratico.

Per gestire le crisi sistemiche complesse e rafforzare la resilienza è necessario dunque un framework di risposta che preveda in modo strutturato un coordinamento sinergico tra diversi elementi tra i quali un meccanismo di protezione civile; una risposta politica integrata; preparazione e risposta alle emergenze; protezione della rete e dei sistemi informativi; protezione delle infrastrutture critiche.

Lotta alla disinformazione

Per rafforzare la propria resilienza alle sfide future, l’UE dovrà inoltre migliorare la gestione delle crisi transettoriali e transfrontaliere oltre alle capacità di comunicazione attraverso l’intensificazione della lotta alla disinformazione. “La formazione specialistica nell’affrontare e gestire gli scenari di crisi sistemica diventa imprescindibile”, dicono Pietro Virgadamo e Fabio Palombi, Co-Direttori del Master in Risk e Crisis Management dell’Università Lumsa di Palermo, perché “gli scenari di crisi del XXI secolo, compresi quelli originati da eventi calamitosi di origine naturale o antropica, in un ecosistema digitale sempre più interconnesso, richiedono una risposta integrata e trasversale di sistema per mitigare gli effetti negativi”.


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