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Al Governatore dell’Abruzzo che propone di chiudere l’università di Bari rispondo: “pensi a ricostruire L’Aquila, se ci riesce”
21 Ago 2013 09:38

Il Governatore dell’Abruzzo Gianni Chiodi pensi a ricostruire L’Aquila, se ci riesce, e non si comporti da sciacallo approfittando di discutibili graduatorie scritte nell’interesse delle università del nord al momento delle iscrizioni. Se per completare la ricostruzione Chiodi avesse bisogno delle competenze delle Università pugliesi e delle nostre energie professionali ed economiche, siamo come sempre a disposizione per lottare al fianco dell’Abruzzo migliore, del quale evidentemente lui non fa parte.

Dieci anni fa quando l’Università di Bari era una dépendance della destra fittiana, il nepotismo e il familismo amorale imperavano; dopo dieci anni di duro lavoro il rettore Petrocelli ha completamente ribaltato la situazione restituendo dignità all’Ateneo barese, riformando l’offerta formativa, migliorando i servizi agli studenti, istituendo, primo in Italia, il servizio civile internazionale e riqualificando il patrimonio edilizio storico.

A Bari – sfido chiunque ad affermare il contrario – insegnano docenti di chiara fama, molti dei quali dirigono organismi scientifici internazionali, e la ricerca universitaria continua a mettere a segno risultati straordinari.

Petrocelli è inoltre riuscito a svellere l’intestazione dell’Università di Bari a Benito Mussolini sostituendola con quella ad Aldo Moro, sicuramente più degna di una democrazia occidentale fondata sul merito e sullo Stato di diritto. Da dieci anni a questa parte innumerevoli sono stati i riconoscimenti assegnati all’Università barese, e soprattutto non si sono registrati gli scandali che l’avevano danneggiata nel decennio precedente.

Ma evidentemente il presidente Chiodi, spaventato per l’avvio del nuovo anno accademico nelle università abruzzesi, queste cose finge strumentalmente di non saperle, o più semplicemente le ignora. Peraltro il suo atteggiamento si ascrive all’iconografia dei vizi capitali del sud che tenta di progredire a scapito di altri che si trovano nella stessa situazione, senza rendersi conto che le università di Puglia e Abruzzo sono naturalmente vocate a creare collaborazione e sinergia, e non concorrenza sleale.


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