';

Ci fu un mandante nell’omicidio Fortugno. La Corte d’Assise conferma l’ergastolo
18 Lug 2013 07:31

La Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria ha confermato la condanna all’ergastolo di Alessandro Marcianò, accusato di essere stato il mandante dell’omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno, avvenuto a Locri il 16 ottobre del 2005. La condanna di Marcianò era stata annullata con rinvio dalla Corte di Cassazione nell’ottobre del 2012.

La Sesta Sezione Penale della Cassazione, lo scorso autunno, aveva confermato il carcere a vita per il figlio di Alessandro Marcianò, Giuseppe, ritenuto, assieme al padre, il mandante del delitto, e per Salvatore Ritorto e Domenico Audino, accusati di essere stati gli esecutori materiali dell’omicidio.

Francesco Fortugno fu ucciso in un agguato all’interno di Palazzo Nieddu, dove era stato allestito il seggio per le primarie dell’Unione di Romano Prodi. L’avvocato Antonio Managò, difensore di Alessandro Marcianò non ha inteso commentare la decisione. “Certamente – ha detto – ricorreremo in Cassazione, ma, al momento, non possiamo dire nient’altro non conoscendo ancora le motivazioni della sentenza”.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento