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E a Lecce scompaiono anche le strisce pedonali. Il Comune: “non abbiamo i fondi…”
21 Nov 2013 08:32

I cittadini di Lecce chiedono a gran voce al Comune il rifacimento della segnaletica stradale. Le strisce pedonali ormai consumate sono pressoché invisibili nelle zone di periferia. “Purtroppo non abbiamo più risorse – fa sapere Luca Pasqualini, assessore alla Mobilità – e non sappiamo come risolvere la situazione”. Tra i cittadini e in particolar modo tra coloro che risiedono nella periferia, scende il malumore e piovono continue lamentele motivate dalla preoccupante situazione che si è venuta a creare: molti autisti indisciplinati, approfittando della ‘quasi totale assenza della segnaletica’ sfrecciano persino nelle zone più densamente popolate. “Prima o poi ci scapperà qualche morto – riferiscono gli abitanti delle zone interessate –  come del resto è già accaduto”.

Via San Cesario, via Taranto, Santa Rosa e San Pio, questi sono solo alcuni nome delle strade incriminate. “Stiamo cercando di trovare una soluzione che possa risolvere al più presto il problema – ha proseguito l’assessore Pasqualini – Non ci sono soldi, ma ci siamo attivati per cercare altri fondi”.

Intanto oltre all’assenza di strisce pedonali giungono altre lamentele riguardo la loro effettiva posizione:  “in diverse zone sono state inserite in prossimità delle curve, rendendo l’attraversamento estremamente pericoloso”.

La città ha bisogno di vari interventi  – ha concluso l’assessore – È in corso una mappatura delle aree più a rischio dove occorre intervenire con maggiore urgenza, ma ripeto, dobbiamo trovare i soldi”. Intanto il 27 ottobre scorso, su viale dell’Università, una studentessa spagnola di 25 anni è stata investita e ferita gravemente da un’automobile Il 12 agosto, su viale Leopardi, è morta Teresa Fazzi, sessantenne leccese, centrata in pieno da un automezzo. Il 4 luglio una bimba di sette anni è stata investita e ferita nei pressi di via Leuca mentre attraversava.

Questi sono solo alcuni degli episodi che si sono verificati ultimamente a Lecce. Per cui è prioritario trovare al più presto una soluzione che sia risolutiva.


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