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E l’assessore faceva la super cresta sui pranzi pagati dalla Regione
26 Set 2013 08:00

Un pranzo per 54 persone (tra cui molti dipendenti del dipartimento alle Infrastrutture) costato nel 2011 1.620 euro alla Regione Basilicata, ma ”fruttato” il doppio all’allora assessore regionale Rosa Gentile, che non solo se lo è fatto rimborsare, ma ha chiesto anche ai commensali di darle la loro quota (30-35 euro a testa). Si sostanzia così l’accusa di peculato a Rosa Gentile, assessore esterno di centrosinistra alle infrastrutture, contestatale dai pm di Potenza Francesco Basentini e Sergio Marotta.

Oggi la Polizia giudiziaria ha consegnato a Gentile e ad altri 13 indagati l’avviso di conclusione delle indagini, che riguardano le spese dei gruppi consiliari, dei consiglieri regionali e degli assessori, tra il 2009 e il 2010: tutti sono accusati, a vario titolo, di peculato e falso. Nell’inchiesta, oltre a Gentile, sono coinvolti nove consiglieri regionali di tutti gli schieramenti, un commercialista, due ristoratori e un dipendente della Regione.

A quest’ultimo i pm hanno contestato l’aggravante di aver detto il falso per ”assicurare l’impunità” al presidente della giunta, Vito De Filippo (Pd). Il governatore nei mesi scorsi – quando l’inchiesta portò ad alcuni arresti domiciliari – fu accusato di essersi fatto rimborsare una somma per l’acquisto di francobolli. De Filippo ha sempre respinto l’accusa spiegando di non essersi mai occupato dell’acquisto di francobolli.

Nell’aprile scorso, all’epoca degli arresti di due assessori e di un consigliere regionale, De Filippo si dimise provocando lo scioglimento anticipato del Consiglio regionale: in Basilicata si voterà a novembre per eleggere la nuova assemblea.


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