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I fondi pubblici che il porto di Napoli rischia di perdere per immobilismo
03 Lug 2013 08:50

È un dovere nazionale fare di tutto perché si concretizzino i programmi d’investimento per il porto di Napoli, capaci di determinare ricadute occupazionali importanti ed il potenziamento dell’operatività dello scalo”.

Lo ha detto, in una nota, il vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Vincenzo De Luca in merito al Porto di Napoli.

“È opportuno precisare, onde evitare polemiche francamente sconcertanti, la mia valutazione sul porto di Napoli. È gravissimo – rimarca De Luca – il ritardo che si è accumulato per la nomina del presidente dell’Autorità Portuale. Ritengo opportuno, dopo l’approvazione di criteri nazionali per le nomine pubbliche che escludono parlamentari in carica, aprire un confronto conclusivo per addivenire ad una nuova proposta, qualificata ed unitaria. Confermo una mia preoccupazione fortissima sui ritardi tecnico-amministrativi accumulati, sul blocco d’investimenti per centinaia di milioni e sul pericolo concreto di perdita d’ingenti finanziamenti europei”.

“Sulla base dei fatti, della situazione urbanistica e delle dotazioni progettuali esistenti nell’area portuale qualcuno è in grado di dire quando, concretamente, si sarà in grado di aprire un cantiere?”, aggiunge.

De Luca, infine, si domanda se sia “possibile ragionare nel merito per superare ritardi pesanti e produrre uno sforzo unitario, in tempi eccezionalmente rapidi, per non bruciare l’ennesima occasione di sviluppo per Napoli e per l’Italia?“, conclude.


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