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Il boss latitante ricercato in tutta Europa era in vacanza nel Cilento
26 Ago 2013 08:13

È ritenuto l’attuale reggente del clan Mallardo, una potente organizzazione criminale attiva nel Napoletano. Ricercato dallo scorso anno in tutta Europa perché destinatario di due ordini di arresto, Michele Di Nardo, 34 anni, non ha però rinunciato a trascorrere qualche giorno di vacanza a Palinuro, uno dei più rinomati centri turistici del Cilento con la sua compagna di 26 anni. E proprio dinanzi ad un bar del centro turistico, dove era comodamente seduto, che i carabinieri lo hanno arrestato. Non ha opposto resistenza, né ha cercato di fuggire. In tasca aveva due biglietti per accedere ad una discoteca della zona e circa duemila euro in contanti, oltre ai documenti di riconoscimento falsi.

Non usava telefonini ed era particolarmente attento negli spostamenti. Ma ciò non ha impedito ai carabinieri di individuarlo. Da giugno dello scorso anno si era reso irreperibile: era sfuggito ad un maxiblitz disposto dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli nell’ambito di un’inchiesta (conclusasi con l’arresto di 47 persone) per associazione per delinquere, estorsione e detenzione di armi. Di Nardo, secondo gli investigatori, da qualche tempo – dopo l’arresto dei capi storici, ovvero Giuseppe e Francesco Mallardo – era al vertice del clan Mallardo di Giugliano , un’organizzazione criminale da sempre in collegamento con i Licciardi di Secondigliano (Napoli) e i ”Bidognetti” di Casal di Principe (Caserta). Una malavita imprenditrice capace – come emerge della ultime inchieste – di investire in attività commerciali milioni e milioni di euro.

I colpi che lo Stato ha inferto sono stati però notevoli, soprattutto col sequestro di ingenti patrimoni. Secondo quanto accertato dai carabinieri, Di Nardo era giunto a Palinuro da qualche giorno e sotto falso nome aveva preso in fitto una villetta. A lui i carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna e quelli della Compagnia di Sapri sono giunti seguendo la sua compagna. Gli investigatori lo hanno localizzato ed hanno atteso il momento più opportuno per entrare in azione. Quindi lo hanno circondato e bloccato in una manciata di minuti.

Dopo un breve passaggio nella caserma dei carabinieri di Sapri, è stato condotto nel carcere di Vallo della Lucania (Salerno). La sua compagna, anche lei di Giugliano, invece, è stata denunciata per favoreggiamento. Il Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, ha espresso ”il più vivo apprezzamento” per l’operazione dei Carabinieri e ha sottolineato la necessità d’intensificare l’azione di contrasto proprio in quelle aree ritenute ”apparentemente non influenzate dalla criminalità organizzata”. ”Un successo – ha detto il vicepresidente del Copasir, il senatore Giuseppe Esposito – dovuto soprattutto alla tenacia e all’instancabile attività investigativa e di tutela della sicurezza che le forze dell’ordine svolgono, nonostante le grandi difficoltà che riguardano il comparto”.


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