';

L’affare da 50 milioni di euro che inguaia la Poli Bortone
05 Giu 2013 07:55

L’ex sindaco del Pdl di Lecce, Adriana Poli Bortone (ex senatrice, ora presidente di Grande Sud), e l’ex segretario generale del Comune, Domenico Maresca, sono indagati dalla procura salentina per presunte irregolarità nella stipula, nel 2005, del contratto di leasing tra il Comune di Lecce e la Selmabipiemme di Milano, dei due immobili di via Brenta che ora ospitano gli uffici della giustizia civile. Le ipotesi di reato per le 12 persone indagate sono di peculato, abuso d’ufficio e falso.

L’iscrizione dei due nuovi indagati, che si aggiungono agli altri già sottoposti ad indagine, segue quanto disposto dal giudice monocratico Stefano Sernia lo scorso 20 maggio, al termine del processo conclusosi con la sola condanna del dirigente del servizio economico e finanziario di Palazzo Carafa, Giuseppe Naccarelli, a tre anni di reclusione per un episodio di falso. Il giudice aveva rimesso gli atti alla Procura ipotizzando il peculato. Il Comune di Lecce acquistò i due immobili di via Brenta ad un prezzo non corrispondente – secondo l’accusa – al reale valore dei beni.

Un’operazione di leasing onerosissima, attraverso la società Selmabipiemme, da 46,5 milioni di euro da pagare in 20 anni con rate mensili di un milione e 160 mila euro. Il tutto – secondo l’accusa – per agevolare la vecchia proprietà degli immobili, la Socoge, facente capo a a Pietro Guagnano, in difficoltà economiche. L’operazione di leasing è stata resettata lo scorso anno dall’attuale sindaco di Lecce, Paolo Perrone.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento