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L’UE dice sì all’olio tunisino (mazzata per gli agricoltori del Sud)
10 Mar 2016 15:41

Oggi il Parlamento europeo ha deciso di infliggere un colpo letale ai produttori agricoli degli Stati europei meridionali, in particolare per quelli italiani. Permettere l’invasione del mercato europeo con olio d’oliva tunisino esentasse non è solo una decisione sbagliata, ma una vera è propria azione di killeraggio contro la nostra produzione”.

Non usa mezzi termini il parlamentare europeo di Forza Italia – PPE, il siciliano Salvo Pogliese, commentando il voto odierno del Parlamento europeo che ha dato il via libera definitivo all’incremento della quota d’import dell’olio di oliva tunisino in regime di esenzione fiscale nel mercato europeo.

Rimasti lettera morta, quindi, gli emendamenti proposti da Pogliese e da altri europarlamentari italiani (Antonio Tajani, Elisabetta Gardini, Salvatore Cicu, Lara Comi, Alessandra Mussolini, Remo Sernagiotto, Giovanni La Via) con cui si esprimeva la contrarietà all’incremento d’import dell’olio tunisino.

Secondo Pogliese, da oggi “il mercato europeo sarà letteralmente sommerso da 70 mila tonnellate di olio tunisino in più all’anno e senza alcun dazio, estromettendo di fatto l’extra vergine made in Italy che pur qualitativamente superiore ha costi sensibilmente maggiori. Un colpo per i nostri produttori già fortemente in crisi e che negli ultimi anni hanno visto precipitare il prezzo dell’olio d’oliva, subire i danni della Xylella che ha decimato gli alberi d’ulivo soprattutto in Puglia, e registrare già nel 2015 una crescita esponenziale delle importazioni di olio tunisino con 90 milioni di chili registrati pari al + 481%”.

Il provvedimento, nel dettaglio, è passato con con 500 sì, 107 no, 42 astenuti.

Come commentato sul blog I Nuovi Vespri, “l’arrivo di questa montagna di olio d’oliva tunisino è un colpo durissimo per le agricoltura mediterranee (Italia, Spagna, Portogallo e Grecia) e, in particolare, per tre Regioni del Sud Italia: Puglia, Calabria e Sicilia. Mentre  favorisce chi imbottiglia olio d’oliva extravergine (o presunto tale) estero e lo fa passare per olio d’oliva extra vergine italiano”.

Negativo anche il commento di Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti, nel giorno della mobilitazione di migliaia di agricoltori del Sud a Catania per difendere il ‘made in Italy’: “Dopo che nel 2015 in Italia sono aumentate del 481% le importazioni dell’olio di oliva della Tunisia per un totale di oltre 90 milioni di chili è un errore l’accesso temporaneo supplementare sul mercato dell’Unione di 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino a dazio zero, per il 2016 e 2017”.

Ora il rischio concreto è “il moltiplicarsi di frodi – spiega Moncalvo – con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori italiani e dei consumatori”.


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