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Processo al derby truccato Bari-Lecce. In tribunale la procura presenta le prove
27 Giu 2013 09:13

Resta a Bari il processo sul presunto derby truccato Bari-Lecce di serie A del 15 maggio 2011, che secondo la Procura di Bari fu ‘comprato’ dal club salentino per 230mila euro.

Il giudice monocratico Valeria Spagnoletti ha rigettato l’eccezione di incompetenza territoriale proposta dai difensori degli imputati che chiedevano il trasferimento del processo a Lecce.

Secondo il giudice, il reato di frode sportiva si sarebbe concretizzato nel capoluogo pugliese il mercoledì precedente il derby, nel momento in cui l’imputato Carlo Quarta, per conto dell’ex presidente del Lecce e coimputato Pierandrea Semeraro, avrebbe offerto denaro ai giocatori del Bari perché perdessero la partita, tramite Gianni Carella (amico dell’ex difensore del Bari Andrea Masiello). Per questa vicenda Carella e i due presunti complici Fabio Giacobbe e Andrea Masiello hanno già patteggiato la pena.

Quarta incontrò Carella in un locale nel quartiere Poggiofranco di Bari l’11 maggio 2011. Tre giorni dopo ci fu un secondo incontro a Lecce per definire l’importo della presunta ‘combine’.

Il processo proseguirà il 5 luglio con l’ammissione dei mezzi di prova.


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