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Quella pubblicità omofoba che offende Bari e che va fermata
20 Ago 2013 09:19

Su alcuni impianti pubblicitari cittadini, fissi e mobili, è apparso un messaggio pubblicitario inequivocabilmente offensivo della dignità umana, che ha determinato la reazione indignata di numerosissimi cittadini e associazioni LGBTQI. Lo stesso committente, che già in passato si è reso protagonista di simile condotta, ha lanciato anche una campagna radiofonica e televisiva dagli stessi contenuti.

Pur avendo verificato che gli impianti interessati non sono di proprietà comunale, bensì di concessionari privati su cui il Comune non esercita attività di controllo preventivo, come Sindaco di Bari ho proceduto alla segnalazione dei suddetti messaggi pubblicitari allo I.A.P. (Istituto per l’Autodisciplina della Pubblicità) al fine di adottare tutti i provvedimenti del caso.

Con propria nota al Comandante della Polizia Municipale, in qualità di Sindaco ho dato disposizioni affinché si proceda con gli accertamenti ai sensi degli artt. 528 e 725 del Codice penale, della legge n. 1591 del 12 dicembre 1960, nonché del rispetto dell’art. 3 co. 9 dello Statuto del Comune di Bari che impegna l’ente al “superamento di qualsiasi forma di discriminazione etnica, religiosa, fra i sessi e nei confronti delle diverse comunità”.

Come primo cittadino ho inviato anche una nota al direttore della Ripartizione Tributi del Comune di Bari invitandolo a non accettare eventuali prenotazioni di spazi pubblicitari del suddetto committente per gli impianti di proprietà e gestione comunale.

Ho anche scritto a tutte le testate giornalistiche, emittenti radiofoniche e televisive locali con l’invito a non proseguire con la divulgazione di queste campagne che, prendendo a pretesto la promozione di attività commerciali, sconfinano in gravi episodi lesivi della dignità delle persone.


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