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“Sabotarono la Fiat”. Finiscono sotto processo i tre operai che bloccarono i carrelli a Melfi
11 Giu 2013 08:25

La Procura della Repubblica di Melfi (Potenza) ha citato in giudizio Giovanni Barozzino (ora senatore di Sel), Antonio Lamorte e Marco Pignatelli, i tre operai della Fiat di Melfi che, la notte fra il 6 e il 7 luglio 2010 – durante uno sciopero notturno – bloccarono i carrelli robotizzati che rifornivano le linee.

La notizia del rinvio a giudizio dei tre operai della Fiat di Melfi (Potenza) “ci lascia a dir poco perplessi, viste le diverse sentenze del tribunale del lavoro di Melfi e della Corte di Appello”.

Ha commentato il segretario lucano della Fiom, Emanuele De Nicola.

In particolare, De Nicola ha ricordato che delle tre sentenze sulla vicenda dello sciopero nello stabilimento, nel 2010, “la prima ha deciso il reintegro” degli operai Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli, “la seconda ha accolto il ricorso della Fiat, e la terza è stata di reintegro”.

Si è trattato di tre decisioni in cui “tutti i giudici hanno escluso qualsiasi forma di sabotaggio, ma che invece in due casi condannavano l’azienda per attività antisindacale, riconoscendo il diritto di sciopero esercitato dai lavoratori e dai delegati sindacali”.

“Quello che ci stupisce – ha proseguito De Nicola – è la tempistica della richiesta di rinvio a giudizio, quasi ad orologeria, visto che il 13 Giugno prossimo ci sarà l’udienza finale in Cassazione.

Confidando nella magistratura, auspichiamo – ha concluso – che su questa vicenda si faccia definitiva chiarezza, e che la legge sia davvero uguale per tutti, compresa la Fiat”.


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