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Togliete il segreto di Stato su chi ha avvelenato la Campania
05 Ott 2013 08:14

Di cosa lo Stato ha paura? Perché ha messo sotto segreto l’interramento di materiale termo nucleare e tossico rivelato dal pentito Schiavone 20 anni fa e persino fotografato, monitorato e mappato dai propri tecnici?

Perché lo Stato teme la verità. E invece che rivelarla ha aspettato che madre terra stessa ce la sputasse addosso. E madre terra l’ha puntualmente fatto. Ora è tutto evidente.

Temevano la perdita di voti, temevano l’informazione. Temono la rivolta? Bene. Diamogli quello che temono! Diamogli l’informazione diffondendo via social networks e non solo, da Sud a Nord il dato innegabile che il nostro Paese è avvelenato e questo avvelenamento è arrivato sulle tavole di tutti. Dei ricchi come dei poveri. Dei Piemontesi come dei siciliani. Come? Attraverso le catene alimentari, attraverso quello che acquistiamo nei supermercati, attraverso la carne che mangiamo, attraverso il latte e quindi tutti i suoi derivati e chissà quanto altro non posso nemmeno immaginare.

Se lo Stato non interviene subito, non di facciata come fece Berlusconi all’Aquila inaugurando quattro prefabbricati per dire che l’emergenza era finita, si vada a scoprire i prodotti in scatola che contengono prodotti campani e a quali aziende fanno riferimento. Se questi prodotti si trovano anche sugli scaffali di altri Paesi oltre il nostro non posso nemmeno immaginarne le conseguenze.

Ecco perché il Segreto di Stato. Ecco perché hanno lasciato morire migliaia di bambini, donne, uomini nel pieno delle forze, ecco perché se non si ferma ora la situazione come fecero gli ucraini a Cernobyl o i giapponesi nella loro centrale nucleare di Tokyo, la sciagura diventerà di proporzioni tali da dover evacuare interi paesi e l’Italia retrocederà ad un economia da terzo mondo.

Allora ci si muova in migliaia. Ci si muova subito e tutti perché davanti all’uccisione di massa di un popolo non esistono più regole se non supremi doveri. Il supremo dovere è che lo Stato inizi a bonificare IMMEDIATAMENTE l’intera regione avvelenata e con essa intraprenda una vera guerra alla criminalità organizzata. Se non si muovono subito e seriamente, l’economia intera del Paese verrà sabotata dal fatto stesso che i nostri alimenti verranno considerati globalmente pericolosi per la salute. Noi che tra le tante cose, eravamo rispettati per il cibo e per la sua esportazione ora proprio lì collasseremo?!!

Rendiamoci conto di quale bomba ci sia in Parlamento e tra i faldoni dei Servizi Segreti se esce fuori che è per questo motivo che hanno secretato le informazioni sullo stato di inquinamento tossico, chimico e radioattivo di 24 km quadrati di suolo che hanno dato acqua, ortaggi e frutti a interi paesi e anche grandi aziende alimentari. Nell’inimmaginabile, terrificante ma plausibile ipotesi che partendo dalla Campania si siano avvelenati abitanti diffusi lungo il nostro intero territorio e tutti coloro che dal nostro Paese hanno importato beni alimentari, la tragedia prende la forma dell’apocalissi e della decadenza definitiva di un popolo.

Il Segreto di Stato sulle dichiarazioni di Schiavone (ora c’è anche un altro pentito) è di fatto ormai una coperta troppo corta che non riesce più a nascondere quello che c’è sotto. I rifiuti nucleari ormai si trovano tra le coltivazioni, documentati da migliaia di telefonini, TV, testimoni, e addirittura interviste di chi quei rifiuti, sotto quelle terre, ve li ha messi e sa dirci esattamente anche dove, di che origine fossero, da dove provenissero, quali coperture politiche avessero ecc ecc ecc.

E’ il momento della grande vergogna e della grande tragedia.

Le dichiarazioni del pentito Schiavone, tra cui una postata oggi su questa pagina, sono cose già uscite da tempo. Non è uno scoop questo, aimè!

Certo, le TV controllate dal governo non hanno dato una gran mano a diffonderle, certe notizie. Ma oggi viviamo in un’era in cui la più grande invenzione del secolo, come la definì Rita Levi Montalcini poco prima di andarsene, ovvero Internet, permette di scavalcare tante omertà e ridicoli eppur criminosi tentativi di tacere e nascondere il sacro fondamento di una democrazia, che è proprio la verità.

E come tutte le colate laviche, questa è solo destinata ad ingrandirsi. I rifiuti tossici del Nord Italia e Nord Europa, smaltiti dalla camorra al Sud, avvelenano e uccidono da anni in primis gli abitanti di quelle regioni e poi, per conseguenza inevitabile, visto che non siamo più nell’era rurale, gli italiani e tutti i cittadini europei e non solo europei che hanno acquistato negli anni i prodotti di quelle terre, che sono tra l’altro i prodotti più famosi al mondo come i pomodori o le mozzarelle. Prodotti che si trovano ovunque, da Los Angeles a Singapore. Provate ad immaginare il disastro per il nostro Paese e la nostra credibilità, dunque, se questo apocalittico scenario che sto ipotizzando ma di certo non ho creato io, dovesse mai rispondere al vero e quindi irrimediabilmente uscire fuori.

E’ questione di settimane? Mesi? E lo Stato che fa intanto? Segreta tutto e mette a tacere? No, troppo tardi.

E gli italiani che fanno, invece? Si tengono la bomba nucleare sotto il letto e fanno finta di nulla. Vedono morire i loro figli con fatalismo?

Questa è la più grande tragedia dal dopoguerra ma a differenza delle bombe che devastano quartieri, la radioattività dura secoli se non arginata con tutte le norme.

Questo il momento ultimo per reagire. Il popolo, coinvolgendo il Papa, e attraverso di lui lo Stato che ha dimostrato per vent’anni la sua assoluta irresponsabile inettitudine portando un’intera regione (per ora) all’eutanasia, deve bonificare immediatamente quei depositi venefici, stanziare fondi, mobilitare l’intero esercito, tutto il pensabile e l’impensabile per combattere una guerra con la criminalità organizzata (come la fece e la vinse contro il terrorismo negli anni di piombo) e riportare le nostre terre a produrre cibi sani e commestibili. E ridare ossigeno alla gente che non respira più per i continui roghi che riempiono l’aria di amianto, cianuro, e Dio sa cos’altro.

In questo momento scrivo da Los Angeles. Ma non pensiate che ciò, visto da lontano faccia meno male! Non pensiate che io riesca a dormire meglio!

Credete che qui dove mi trovo in questo momento la polizia potrebbe mai lasciare bande libere di incendiare sistematicamente copertoni con rifiuti tossici e amianto, ogni giorno e ogni notte, per anni e anni, senza intervenire? Userebbero i blindati. Sparerebbero a vista. Si farebbero blitz di casa in casa. Sarebbe come trovarsi in guerra se qui un’organizzazione criminale provasse da vent’anni ad avvelenare un popolo.

Chi semina morte impunemente diventa un pericolo pubblico quanto un kamikaze pronto a farsi esplodere in un centro commerciale con trenta chili di tritolo addosso.

Che fai allora?

Lo inviti a prendersi un tè o lo fermi in ogni modo possibile?

E per fermarne non uno ma cento, mille, di questi nemici del loro stesso popolo, quanto sforzo si dovrà richiedere? Moltissimo! Ma abbiamo un esercito, abbiamo collaboratori di giustizia sinceramente pentiti, abbiamo le scavatrici, abbiamo le tute contro le radiazioni. Eravamo la settima potenza economica al mondo. Abbiamo comprato aerei da guerra solo poche settimane fa.

La crisi economica davanti all’eccidio di un popolo, farà ogni sforzo, dico OGNI sforzo immaginabile pur di salvare riprendendolo anche per i capelli un paese e strapparlo all’apocalisse per riportarlo alla normalità e a quella bellissima parola che è la dignità.

Davanti alla morte, anzi all’assassinio di massa non ci sono mezze misure. Non ci sono parole che possano dare consolazione.
Ci sono solo i fatti.

SE I FATTI NON ARRIVERANNO, IL PREZZO DA PAGARE SARA’ IMPENSABILMENTE PIU’ ALTO.


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