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“Togliete la scultura dedicata a Troisi”. Polemica alle Eolie
04 Set 2013 08:18

Diciannove anni dopo il capolavoro di Massimo Troisi, «Il Postino», il piccolo comune di Santa Maria Salina ha dedicato un’installazione artistica all’attore e regista partenopeo. Ma è polemica.

L’opera eseguita dallo scultore Antonello Arena si ispira ad un elemento della pellicola: la bici del postino. L’installazione è larga circa due metri, alta un metro e venti ed è ricoperta di resina e intonaco bianco tipico dello stile eoliano. Di impatto visivo immediato per il visitatore: la bici del portalettere sfonda il manifesto del film incollata con resina. Ma a molti cittadini non piace. Per altri addirittura sarebbe abusiva perché costruita senza l’approvazione del Genio Civile, senza l’autorizzazione della Soprintendenza e alcuna concessione edilizia, nonostante le ferree regole vigenti per l’edificazione di qualsiasi opera alle Eolie patrimonio dell’Unesco.

Antonio Presti, imprenditore e artista, difende l’amministrazione e Arena sottolineando: “Quando invece vengono fatte delle costruzioni private o altre per tutelare l’ambiente stesso magari con opere in cemento e ferro, nessuno si scandalizza. Magari sono anche a norma, però devastano il territorio. Io ritengo invece che le opere d’arte si fondono molto bene con l’ambiente perché aggiungono solo bellezza ad un territorio già stupendo. Guardandole scatta un pensiero, si riempie il cuore. Quindi mi auguro che non venga realizzata solo una bicicletta, ma mille biciclette e installazioni per sconfiggere questa miopia culturale. Si deve sostenere l’arte che deve essere rispettata e messa in risalto. La riflessione quindi va estesa alla normativa pubblica per altro tipo di opere”.


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