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Vendola: “Così fermeremo la vergogna del ghetto di Rignano”
05 Apr 2014 08:18

Sul ‘ghetto di Rignano’ che accoglie stabilmente 2-300 migranti a sfruttati ‘in nero nelle campagne del foggiano, e che d’estate supera le 1.500 presenze, la Regione Puglia ha ”costruito un percorso in cui la legalità diventa conveniente e l’immigrazione una straordinaria opportunità“. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, presentando la delibera approvata dalla giunta il 2 aprile scorso sul “Piano di azione Rignano Garganico: capo free-ghetto out” (liberi dai caporali, fuori dal ghetto).

La delibera traccia un programma per chiudere il campo entro il primo luglio e sostituirlo con cinque strutture più piccole da 250 posti diffusi sul territorio, protetti dalle infiltrazioni del caporalato tramite un accordo con la Prefettura. “Il ghetto – ha aggiunto Vendola – non solo rappresenta una cessione di sovranità da parte dello Stato ma è anche la proiezione della logica del caporalato. Ebbene lo schiavismo, non può essere compatibile con la nostra idea di civiltà, di modernità e di democrazia. Noi vogliamo chiudere Rignano Garganico, vogliamo chiudere quel luogo gestito dalla criminalità, che rappresenta una vergogna per il nostro territorio’‘.

Al contempo – ha chiarito Vendola – vogliamo montare dei campi di piccole dimensioni, che possano consentire l’accoglienza dei lavoratori migranti che sono qui nel periodo stagionale delle raccolte. Vogliamo aiutare le imprese a regolarizzare i rapporti di lavoro, a non cedere alla tentazione malvagia del lavoro nero. Si tratta di una sfida culturale. Non sarà una delibera a liberarci da una porzione di medioevo”. “C’è bisogno – secondo Vendola – dell’apporto di tutti: i sindacati, le organizzazioni professionali, il volontariato, il mondo dei media. È una sfida importante di difesa della dignità e dei diritti di ogni essere umano”.


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