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Come il profumo della frittata di cipolle
16 Lug 2013 13:48

Il profumo della frittata di cipolle alle 4 del mattino, perché sì, il lavoro è anche questo, perché alle 6 devi essere bello che pronto al tuo posto in reparto, o nell’officina di manutenzione, o nel laboratorio chimico, almeno per il primo turno funziona così, 6 – 14, per forza che alle 5 devi uscire di casa e alle 4 sei su che c’è da fare colazione e tutto il resto mentre si cuoce la frittata, o si riscaldano le polpette, o i friarielli, che quelli delle fabbriche del Sud almeno questo vantaggio qui ce l’hanno rispetto ai loro compagni del Nord che si devono accontentare dei broccoli.

Dite che così racconto un lavoro che non esiste più? Io dico di no.

Innanzitutto perché quando finisci con le chiacchiere e vai a vedere i numeri quelli veri ti rendi conto che per fortuna la fabbrica, certo quella piccola assai più della grande, è ancora una parte importante della nostra economia. E poi perché nella vita assieme alle tante cose che per fortuna cambiano ci sono quelle che per fortuna invece no.

Sì, parlo proprio di quella cosa che tiene assieme i cuori artigiani di Antonio Zambrano, ebanista di 91 anni e di Jacopo Guedado Mele, digital life coach di 20, i protagonisti de La tela e il Ciliegio, il film documentario diretto da Alessio Strazzullo di cui vi abbiamo già raccontato su queste pagine e perciò niente ripetizioni. Su, non fate finta di non capire, che mica ci sono solo loro, e allora che mi dite di Giuseppe Jepis Rivello, Daniele Pignasmile Pignone, Antonio Torre, Rocco Benevento, Maria La Gamba, Rossella Torre, Angelo Avagliano, Maria De Biase e i venticinque partecipanti alla seconda edizione di #CampdiGrano che domani li conoscerò uno a uno e nel prossimo post ci saranno personalmente di persona?

Ragazze e ragazzi da frittata con le cipolle, ve lo dico io, gente vera, gente testa, mani e cuore, perché altrimenti non lasci le cose che hai da fare per startene una settimana a Caselle in Pittari e ritrovarti il lunedì mattina sul campo alle 6.30 per partecipare al workshop di architettura rurale e autocostruzione del Teatro del Grano con Giuseppe Fiscina. Detto che se volete sapere tutto ma proprio tutto sul programma della settimana non avete che da cliccare qui, aggiungo che domani, mercoledì 17 luglio, è la giornata dedicata al lavoro ben fatto.

Allora, tenetevi forte, perché la giornata si sviluppa così:

  • di mattina a partire dalle 6.30 sul campo per saperne di più sulla mietitura a mano del grano, sulla tecnologia contadina, sugli attrezzi e sulle tecniche nella coltura del grano e per preparare il campo di gara per il Palio che come ogni anno da nove si tiene la domenica;
  • alle 18.00 al Teatro del Grano saranno con me per il workshop Testa, Mani e Cuore – Il Lavoro che cambia l’Italia e a seguire L’Artigiano in 3D con 3D Italy;
  • infine a partire dalle 21.00 nel Centro Storico  “La notte del lavoro Narrato – Anteprima Nazionale” che anche questa ve l’abbiamo raccontata già e dunque se volete guardatevi le puntate precedenti.

Posso dire che non sto nella pelle? Di più, che sono emozionato come un bambino? Sì, anche se vado troppo velocemente per i 58 anni, nel daimon, nella streppegna, lo scugnizzo di Secondigliano continua a emozionarsi quando sente l’odore di cose belle. Sì, cose belle. Cose come la frittata di cipolle. Come l’amore di questi ragazzi per il il grano, la campagna, il lavoro ben fatto. Come la loro voglia di fare bene le cose perché è così che si fa.

Mamma come sono contento. Chissà quante cose imparerò domani.


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