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Il nepotismo degli incompetenti
27 Feb 2015 08:11

Come forse è noto, il Principio di Peter si articola in tre punti:

– In ogni gerarchia, un dipendente tende a salire fino al proprio livello di incompetenza.
– Con il tempo ogni posizione lavorativa tende a essere occupata da un impiegato incompetente per i compiti che deve svolgere.
– Tutto il lavoro viene svolto da quegli impiegati che non hanno ancora raggiunto il proprio livello di incompetenza.

Il Principio di Incompetenza, elaborato dallo psicologo canadese Lawrence J. Peter alla fine degli anni Sessanta, è considerato ancora oggi efficace in una scala gerarchica di ispirazione anglosassone-luterana, nella quale il collasso è destinato ad arrivare appena tutti i vertici saranno appannaggio di persone incompetenti che hanno fatto carriera sulla base della loro competenza.

Il saggio, pubblicato per la prima volta nel 1969, è negli Stati Uniti un long seller, continuamente ristampato e molto commentato, anche a sproposito.

Al contrario, a parte i risvolti umoristici, Il Principio di Peter ha avuto meno successo nei Paesi latini, dove viene letto e citato più come fonte di boutade che come saggio ben strutturato.

E la ragione c’è: il paradosso risulta verificabile solo in un contesto meritocratico.

Lawrence Peter immaginava una sorta di automatismo di carriera, per cui uno era bravo, veniva promosso e così via, dopodiché la sua carriera si fermava.

Il paradosso consisteva nel fatto che a un certo punto il soggetto veniva promosso a un ruolo cui era incapace di adeguarsi, lui restava a fare qualcosa che non era in grado di fare; e il sistema grippava.

La questione diventa completamente diversa in una gerarchia basata sulla raccomandazione e il nepotismo…


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