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Bollino SIAE, novità all’orizzonte…. maggioranza di Governo permettendo.
22 Ago 2019 10:41

Il 3 Aprile 2019, una proposta di legge d’iniziativa dei deputati Paolo Lattanzio e Alessandra Carbonaro (Movimento 5 Stelle) ha iniziato l’iter per giungere al completamento della liberalizzazione e riforma del settore della gestione del diritto d’autore, inclusa la vidimazione dei supporti fisici conosciuta come “Bollino SIAE”.

Un importantissimo passo avanti dopo la liberalizzazione a “metà” firmata Franceschini, all’epoca ministro dei beni culturali, che arrivò con la “Finanziaria 2017” dopo le sollecitazione di Bruxelles con la pubblicazione nel 2014 della direttiva 2014/26/UE sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali.

Questo importantissimo disegno di legge era atteso da anni visto che il “monopolio” della SIAE è entrato in vigore nel 22 Aprile 1941 con la legge n.633 sotto il governo Mussolini e che il settore non era ancora completamente “liberalizzato”.

Altre importantissime modifiche che la legge “Lattanzio-Carbonaro” prevede è che in mancanza di accordi fra la SIAE e le associazioni di categoria interessate saranno determinate, per quanto riguarda il compenso, tra il Presidente del Consiglio sentito il Ministro dei beni e delle attività culturali e non più il Ministro dell’Interno.

Oltre a questo accorgimento c’è anche la trasparenza mediante la pubblicazione sul sito delle società che si occupano o si occuperanno della tutela dei diritti d’autore, delle condizioni di adesione e di mandato e, nel proprio statuto, l’indicazione dei soggetti ai quali sono attribuiti incarichi di amministrazione, direzione, controllo e revisione e del valore economico dei diritti amministrati e del bilancio di esercizio.

Sempre tramite internet, le società avranno l’obbligo di garantire che i titolari dei diritti possano verificare costantemente, l’importo dei proventi acquisiti, la natura dei compensi maturati e l’ammontare della provvigione e delle spese trattenute dall’ente di gestione indipendente.

Però, come tutti sappiamo viste le vicende political show di cui è stata protagonista una parte della maggioranza che voleva “staccare la spina” a questo Governo, tutto sembra congelato e adesso non si può far altro che attendere un esito che non è ancora definito e definitivo per una liberazione e non solo liberalizzazione che si sta attendendo, ormai, da troppo tempo.


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