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“Così la Chiesa combatte le mafie”
10 Dic 2014 06:23

La lotta alla mafia passa, anche se non si esaurisce, attraverso un rinnovato impegno educativo e pastorale che porti ad un cambiamento della mentalità e dei comportamenti concreti, ad una profonda conversione personale e comunitaria“. Lo afferma Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale. “La Chiesa sente di avere una sua responsabilità – aggiunge – per la formazione di una diffusa coscienza civile di rifiuto del costume e della mentalità mafiosi, e si impegna nell’opera educativa e formativa dei suoi fedeli e più in generale di quanti, anche non credenti, vengono a contatto con le strutture educative da essa condotte o animate. Essa non si sente estranea all’impegno, che è di tutta la società siciliana, di liberazione dalla triste piaga della mafia“.

Alla comunità cristiana – osserva – si richiedono dei gesti originali che interpellino cattolici e laici ad interrogarsi sulle modalità di una prevenzione dei reati collegati col fenomeno mafioso impegnandosi per la diffusione di una cultura della legalità e all’educazione a concepire il potere come servizio al bene comune e ad un uso morigerato del denaro che non ne faccia l’idolo a cui sacrificare tutto“.


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