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Così umiliano le università del Sud
26 Giu 2014 06:31

Abbiamo la classifica delle università “migliori”. Invece, sono soltanto le più ricche.

È un sistema è sperimentatissimo: il criterio di selezione è, di fatto, economico, appena “inquinato” da altri (ricerca, per esempio).

Poi nascondi il vero criterio definendo “migliori” quelle che hanno semplicemente più soldi (dalle aziende del territorio; dalle tasse degli studenti, grazie al reddito pro-capite più alto).

E, a quel punto, per “premiare il merito”, dai ancora di più chi ha già molto e togli a chi ha già meno: sono “peggiori”, no?

E, invece di starsi sempre a lamentare, si diano da fare.

Le università del Sud sono tutte in coda, la vergogna del Paese, la palla al piede.

Così, l’esodo dei nostri studenti al Nord continuerà, facendo migrare, con loro, qualche miliardo di euro ancora.

Né puoi dar loro torto: lì la borsa di studio la prendi (il 100 per 100 degli aventi diritto, grazie ai soldi), al Sud più no che sì (25 per 100, per scarsità di soldi).

Così, il più ricco acchiappa il meglio (sia studenti che professori) e il più povero lo perde.

Grazie a un sistema che incrementa il vantaggio del ricco e danneggia sempre di più chi non lo è.

La nuova ministra pare voglia far qualcosa in proposito. Speriamo di buono.

Ma farle sentire la nostra voce, e quella degli studenti, dei docenti, non è sbagliato. Che almeno non ci colgano distratti.


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