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Covid-19, Apple e Google “spiegano” il Sistema di tracciamento del contagio
05 Mag 2020 15:01

Apple e Google, stanno mettendo a punto il sistema di tracciamento del contagio da coronavirus. Sarà la base per diversi paesi, compresa l’Italia, per sviluppare un’app.

Scambio di informazioni attraverso il Bluetooth

I due colossi tecnologici, hanno pubblicato esempi delle schermate che appariranno sui dispositivi, sia se si vuole comunicare la propria positività al Covid-19, sia se si vuole essere avvisati dell’esposizione al contagio con una persona positiva. Queste comunicazioni, avvengono attraverso un codice identificativo che genera il proprio dispositivo, e scambia in forma anonima attraverso il bluetooth con gli altri dispositivi che usano il sistema. I codici identificativi generati dal proprio dispositivo, restano sullo smartphone dell’utente e sono sotto il suo controllo.

Nessun obbligo di scaricare l’app

Il sistema, precisano Apple e Google, non usa la localizzazione e quindi l’ identità non è nota a nessun altro utente, neanche alle stesse società. L’app dovrebbe essere completata a metà maggio, da quella data in poi, potranno essere pronte le app di tracciamento di tutti paesi che hanno adottato il sistema, quindi anche l’Italia che dal 18 maggio potrebbe predisporsi a nuovi allentamenti. Scaricare l’ app sarà una scelta volontaria dell’utente, così come inserire il proprio referto di positività.

Apple e Google, mostrano il funzionamento del sistema di contact tracing

Coronavirus, sistema tracciamento Apple-Google

L’ app chiede il consenso per condividere l’informazione con il sistema, con gli utenti che usano l’app, e con quelli cui si è venuti in contatto. Tutto avviene rigorosamente in forma anonima, ovvero mediante ID che non permette di svelare l’identità del soggetto. Come si può chiaramente notare, è un’operazione che spetta all’utente finale svolgere, cioè sarà la persona che ha scoperto di essere positiva al Covid-19, a doverlo indicare nell’applicazione su base del tutto volontaria.

Tracciamento e tutela della privacy

Indicare sulla propria app, l’eventuale positività al tampone Covid, è una scelta che tutela la privacy dell’utente e che al tempo stesso lo responsabilizza al massimo: se non sono i singoli ad informare gli altri sul proprio stato di salute, il sistema fallisce. Se una persona ha fatto il tampone, e risulta positiva, potrà accedere ad una schermata che gli consente di condividere in modo anonimo il risultato. Chi accetterà di farlo, si troverà davanti una schermata dove dovrà inserire un codice unico che gli verrà dato dall’ente presso cui ha fatto il tampone. In questo modo, si ha la certezza che venga caricato un dato vero e reale e questo impedirebbe l’arbitrario ed erroneo inserimento di dati sanitari.

Disattivazione del sistema

In caso di contatto con persona risultata positiva al Covid-19, apparirà una notifica sulla schermata del proprio telefono. Selezionando la notifica, si accede ad un pannello che mostra quando nelle ultime due settimane, si è stati vicini ad un utente poi risultato positivo. Non viene specificata l’ora, solo il giorno, per tutelare la privacy della persona. Importante sapere che in ogni istante, una persona può disattivare il sistema e cancellare i dati presenti sul dispositivo.

La situazione europea in merito al tracciamento

La parola finale continua a spettare ai singoli Stati. Nelle ultime ore Francia e Regno Unito, ad esempio, hanno deciso di avviare i test di app di tracciamento. Per l’Italia, la situazione resta ancora sospesa: si spera di introdurre l’app Immuni entro fine mese, ma si tratta di un’indicazione di massima, e di uno strumento che diventa sempre meno efficace con l’aumento del numero di utenti liberi di circolare a vario titolo sul territorio.

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