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Dopo la morte di Sasà c’è la psicosi dei crolli
14 Lug 2014 08:51

Ponteggi e reti di protezione ‘ingabbiano’ parte della Galleria Umberto I di Napoli, a una settimana dal crollo di calcinacci costato la vita a un 14enne.

Si accelera sugli interventi di messa in sicurezza, dopo che dai sopralluoghi tecnici sono emersi altri punti di criticità, mentre scoppia una sorta di psicosi da rischio crolli: solo oggi sono arrivate al comando dei vigili del fuoco oltre cento richieste di intervento, dalla città e dalla provincia, per verificare la tenuta di intonaci e cornicioni.

La ‘blindatura’ della Galleria servirà a prevenire nuovi incidenti, ma ora il dubbio è sui tempi che saranno necessari per restituire alla città la piena fruizione di uno dei suoi luoghi simbolo. I titolari di negozi e bar temono pesanti ripercussioni sugli affari. Il vicesindaco Tommaso Sodano, stamane sul posto con i tecnici, ribadisce che l’obiettivo è fare “molto presto”.

Per ora, turisti e curiosi continuano ad affollare la Galleria. Tre dei quattro accessi restano aperti, e – sia pure facendo slalom tra le aree chiuse e puntellate – lo spazio coperto resta in gran parte percorribile.

L’inconsueta immagine dei ponteggi viene immortalata da centinaia di foto, ennesimo emblema delle ferite e delle emergenze della città. Il Comune è sceso in campo per coordinare gli interventi, che coinvolgono un ginepraio di competenze diverse, ed ha già intimato ai soggetti privati coinvolti di eseguire immediatamente i lavori di ripristino delle zone a rischio. Ma è legittimo il timore che i tempi siano lunghi, e che i ponteggi alla lunga finiscano per scoraggiare gli avventori.

Già oggi alcuni negozi e locali pubblici non hanno potuto aprire, a causa delle impalcature metalliche. Gli interrogativi sul futuro si intrecciano con il dolore per una morte che poteva essere evitata.

Fiori e messaggi per Salvatore coprono ancora il selciato dove è avvenuto l’incidente, oltre le transenne all’ingresso della Galleria sulla centralissima via Toledo. L’inchiesta della procura di Napoli sulle cause del crollo, che vede per ora ben 45 indagati, è alle prime battute.

Lunedì dovrebbe svolgersi l’autopsia sul corpo del 14enne, e il giorno dopo i funerali solenni: a Marano ci sarà il lutto cittadino, e le esequie, in considerazione della ampia partecipazione popolare, si terranno nello stadio comunale.

La città di Marano vuole ricordare Salvatore Giordano intitolandogli proprio l’impianto sportivo, o un altro luogo pubblico. Ma il modo migliore per onorare la memoria del ragazzo e il dolore della sua famiglia – sottolineano i legali dei Giordano, Angelo e Sergio Pisani – è trovare la verità, accertando tutte le responsabilità dell’accaduto.


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