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I 530 beni confiscati alla mafia
03 Nov 2014 08:30

Nella lotta infinita tra Stato e mafia, ci sono, a volte, battaglie vinte dalla legalità che tirano su il morale e che spingono a non arrendersi e a continuare a combattere. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha, infatti, consegnato, a Palermo, 530 beni confiscati alla criminalità organizzata.

Una cerimonia a cui ha preso parte il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e il responsabile dell’Agenzia per i beni confiscati e sequestrati, il prefetto Umberto Postiglione.

Per il ministro Alfanoi beni della mafia vengono dati a coloro i quali combattono la mafia. Oggi centinaia di beni da noi confiscati sono dati proprio alle forze dell’ordine oltre che alle cooperative e alle attività non lucrative che si occupano di agricoltura e di altri servizi. Il punto fondamentale – ha aggiunto il ministro – è che l’aggressione ai beni criminali è una strategia che ha fin qui funzionato alla grande e che sta dando risultati straordinari perché l’obiettivo che noi ci siamo dati, quello di dare carcere duro e confisca dei loro beni ai mafiosi, sta funzionando . Mi pare – ha proseguito – che l’Agenzia per i beni confiscati abbia lavorato molto bene. Il prefetto Postiglione sta dando un ulteriore impulso, ora c’è una nuova sfida cioè quella della accelerazione dei tempi della attribuzione dei beni dalla metà campo della illegalità alla metà capo della legalità. In realtà – ha concluso Alfano – sappiamo che le due metà del campo non sono esattamente divise a metà, perché noi stiamo vincendo per cui la parte della legalità prevale su quella della illegalità. Ma dobbiamo far si che questo messaggio arrivi in tempi più rapidi ed è per questo che abbiamo fatto ogni sforzo per accelerare i tempi dell’attribuzione dei beni”.


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