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Il “criterio dell’ormone” dei governanti d’Abruzzo. Così sprofonda la mia regione
07 Feb 2014 07:42

Ivo D’Agostino (Assessore Politiche della Casa – Comune di Chieti; indagato per concussione e violenza sessuale nell’inchiesta ‘Sex for House), Luigi De Fanis (Assessore alla Cultura – Regione Abruzzo; indagato insieme alla sua segretaria/amante per tangenti nell’inchiesta ‘Il Vate’)  e dulcis in fundo Gianni Chiodi (Presidente Regione Abruzzo e Commissario alla Ricostruzione dell’Aquila): quando il desiderio chiama, una certa politica abruzzese risponde all’istante, con buona pace dei bisogni dei cittadini.

Non sarò certamente io a stabilire se certi fatti abbiano o meno rilevanza giuridica: si tratta di tre storie ben distinte per motivazioni, effetto e gravità. Le eventuali responsabilità penali saranno accertate dalla Magistratura. Per il resto, ognuno faccia appello alla propria coscienza.

Intanto, non c’è nulla di male a condirle con un po’ di sarcasmo e siccome io mi occupo di politica, ho l’obbligo di inChiod(I)are il Governatore agli errori politici celati dietro la sua ‘Rimborsopoli’.

Che la dimensione pubblica del Presidente e quella privata siano inestricabilmente legate è ormai assodato. Fatti alla mano, dopo averla nominata ‘Consigliera di Parità’ (incarico svolto praticamente a costo zero), la sua presunta amante del governatore ha gestito 1,5 milioni di fondi post-terremoto, coi quali si sarebbe dovuto edificare un centro anti-violenza per le donne de L’Aquila.

Non solo, è notizia di queste ore che la sorella della suddetta presunta amante fu assunta a tempo pieno e determinato come addetta alla segreteria dell’assessorato al Personale.

Il “criterio dell’ormone” viene così anteposto a quello della meritocrazia, con dei costi sociali attualmente insopportabili per gli abruzzesi.

Nonostante la drammatica situazione in cui questa terra giace, la visione politica degli amministratori locali, spesso e volentieri termina dove iniziano ad aprirsi i pantaloni. Nelle stanze dei bottoni si dovrebbe parlare di futuro anzichè agevolare amici, amiche e parenti. I politici dovrebbero attirare capitali anzichè compiacenti e scaltre signore di mezza età.

Si dovrebbero creare le basi affinchè l’occupazione cresca per tutti, non solo per i parenti delle proprie amanti. Invece zero. Così come la intendono Chiodi e soci, la Politica è l’anticoncezionale per le idee. E la mancanza di idee è l’aborto del progresso.


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